Maradona e Pelé, amici-nemici? La rivelazione in diretta scuote i tifosi. Si fa chiarezza sui reali rapporti tra i due grandi fuoriclasse
Non si parla d’altro da qualche ora a questa parte. Dalla scomparsa di Edson Arantes do Nascimiento, in arte Pelè, i mass media di tutto il mondo si affannano a raccontare, descrivere e svelare presunti retroscena inediti sul rapporto intercorso negli anni tra il fuoriclasse brasiliano e quello che molti hanno individuato come il suo principale alter ego, Diego Armando Maradona.
Quando il Pibe de Oro iniziò a muovere i primi passi sul palcoscenico del calcio mondiale, il giudizio di O Rei nei suoi confronti non fu del tutto lusinghiero: “Maradona ha delle grandi doti tecniche, con il pallone tra i piedi fa quello che vuole. Ma non ha ancora la capacità di resistere a determinate pressioni: per questo non si può ancora considerare un grande campione“.
Maradona e Pelè, amici-nemici? La rivelazione in diretta fa discutere
L’ex fuoriclasse di Lanus ha poi dimostrato, crescendo, di saper gestire alla grande il peso delle responsabilità che il ruolo gli imponeva. Maradona è stato un capitano e leader vero, autentico trascinatore della sua Nazionale e dello stesso Napoli. Nel corso degli anni, i due hanno avuto modo spesso di entrare in contatto, incontrandosi in occasione di eventi, consegne di premi e programmi televisive.
Intervenendo durante la diretta di calciomercato.it ai microfoni di TvPlay, il giornalista del Corriere dello Sport, Massimiliano Gallo, ha voluto sottolineare come tra i due in realtà, al di là di una reciproca e inevitabile stima ‘professionale‘, non corresse buon sangue. “Usciamo dal politicamente corretto: Maradona e Pelè non si amavano troppo, al di là dei sorrisi e degli abbracci che si scambiavano in pubblico“.
“Uno era l’eroe senza macchia – sottolinea Gallo -, simbolo del politicamente corretto e testimonial di tantissime iniziative prese dalla FIFA. Proprio quel sistema che Maradona ha invece combattuto fin da giovane, verso il quale ha sempre avuto parole di fuoco. Quindi si può sostenere senza timore di smentita che i due si trovassero su poli opposti. Uno era l’eroe, l’altro l’antagonista anarchico che attaccava il potere costituito“.
