La chiavetta regalata da Moggi ad Agnelli ha sorpreso il mondo juventino e non solo: i retroscena in diretta sul contenuto dei file.
Nella diretta di TvPlay odierna, al microfono di calciomercato.it, è intervenuto telefonicamente anche l’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi. L’ottantacinquenne di Monticano è intervenuto dunque parlando di diversi temi d’attualità, partendo dal Napoli e dall’imminente scontro con l’Inter, fino alla situazione in casa Juventus.
Il focus, oltre che sul “caso plusvalenze”, che la Procura Federale sta cercando di riaprire, è andato però soprattutto sul suo intervento nell’ultima Assemblea dei soci del club bianconero. Così, Moggi ha fornito ulteriori spiegazioni sulla sua “arringa” in merito a Calciopoli, dunque anche sulla chiavetta USB donata al dimissionario presidente Andrea Agnelli, che secondo lui farebbero luce su quanto accaduto tra il 2004 ed il 2006.
Calciopoli e la chiavetta di Moggi: “Ci sono molti nuovi elementi”
“Se si apre un capitolo nuovo già chiuso non vedo perché non se ne debba aprire un altro”, ha detto l’ex dirigente a Marco Giordano. Il riferimento è infatti alla possibilità che la questione in merito alle plusvalenze venga riaperta. “Certamente se riaprono il capitolo delle plusvalenze avranno trovato elementi nuovi per riaprirle. Questo qui mi impone di dire che allora, – ha insistito – se aprite queste qui già chiuse, perché non riaprite Calciopoli che di cose nuove ce ne sono a iosa?“.
Sulla chiavetta USB, poi, ha parlato della presenza di “tutte le intercettazioni di Calciopoli” al suo interno. “Si possono tranquillamente ascoltare – ha aggiunto -. E stabilire chi erano i veri colpevoli. Io non faccio questo per incolpare. Assolutamente no. Ho soltanto fatto questo per discolparmi di colpe che non ho mai avuto“. “Queste cose le combatto non per me stesso, perché a me proprio di Calciopoli importa poco. Le combatto per alcuni sono morti, altri hanno perso il lavoro… e questo mi impone di dare voce a queste persone che sostanzialmente hanno patito e sofferto“, ha concluso Moggi.
Un telefonata dunque illuminante per spiegare le frasi che tanto scalpore hanno fatto tra tifosi juventini e non, riportando in auge l’argomento Calciopoli proprio nei giorni in cui la Juventus si trova in uno stato di grande incertezza dopo le dimissioni in blocco del cda. Uno sfogo lucido, quello di Moggi, ma accorato nei confronti di tutti quelli che con lui sono stati coinvolti nello scandalo di 16 anni fa.