Kjaergaard, il Milan c’è ancora. Due anni dopo, i rossoneri aggiustano il tiro: un tarlo, quello per il danese, che non passa.
Il Milan non molla un colpo. I rossoneri vogliono improntare il prossimo futuro sulle certezze: mentre la questione Leão tiene banco, i dirigenti sono al lavoro per pensare a domani. Un avvenire denso di possibilità che non precludono qualche manovra più ampia. Questione di tenacia: la stessa che i rossoneri non vogliono perdere per chi considerano davvero importante. Maldini e Massara – Direttore Tecnico e Direttore Sportivo del club – hanno parlato chiaro e il mantra resta quello: giocatori di qualità.
Colpi in prospettiva. Vuol dire amministrazione delle spese e gestione dei flussi in entrata. Se i rinnovi, Leão compreso, restano una priorità, nondimeno sono gli acquisti papabili. Quelle personalità che potrebbero risolvere numerosi sospesi in mezzo al campo. Uno su tutti: l’esterno offensivo. Il Milan ha trovato l’uomo giusto da mettere in uno scacchiere già folto alimentato a corrente alternata.
Impossibile gestire la mole di infortuni che arriva in un determinato periodo dell’anno: senza contare la potenzialità offensiva che rischierebbe di essere dimezzata se i guai colpiscono – come è già accaduto – la parte offensiva dello scacchiere di Pioli. Allora Kjaergaard è la soluzione: giovane, pronto e abbordabile. Senza troppi problemi per quel che riguarda i termini dell’affare e con tanta voglia di affermarsi: i rapporti con il Salisburgo sono ottimi. Club che, tuttavia, non regala nulla ma a Maldini e Massara piace proprio per la duttilità che è in grado di garantire. Gioca sia come esterno destro che come trequartista.
Anzi sulla trequarti può essere ancor più letale. Una combinazione ottima con gli attaccanti rossoneri. Giroud lo aspetta, ma non è l’unico: il Milan lo accoglierebbe a braccia aperte. Prima, però, deve aprire il portafoglio. Servono almeno venti milioni: 15 di partenza, ma la concorrenza sul ragazzo è aumentata. I rapporti di forza premiano – in questo momento – i rossoneri che godono di una situazione privilegiata in quanto seguono l’esterno d’attacco da molto tempo. 730 giorni non sono uno scherzo. E i rossoneri non vogliono più giocare. Attendere, però, è la parola d’ordine: a gennaio nuovo meeting per tastare il terreno. Appuntamento rimandato all’estate, concorrenti permettendo perchè la Roma è pronta a piombare sul ragazzo di Herlev.
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