Juventus, nuovo annuncio a sorpresa: “Il club rischia…”. I bianconeri dovranno difendersi su più fronti, sia sportivo che penale
Sono giorni chiave, questi ultimi del 2022, per il presente e soprattutto il futuro della Juventus. Il club bianconero nel corso della mattinata di martedì ha di fatto voltato pagina, con l’ultima assemblea dei soci alla presenza dell’ormai ex Consiglio d’Amministrazione, dimessosi in blocco poco più di un mese fa. E’ questo il primo passo del nuovo corso che prenderà forma a gennaio 2023.
Ma i problemi per la Vecchia Signora, che nel frattempo tornerà in campo mercoledì 4 gennaio contro la Cremonese in occasione della ripresa del campionato, non sono finiti. Anzi, il peggio se così si può dire, deve ancora venire. Decisivi per le sorti della Juventus saranno gli sviluppi dell’inchiesta Prisma, promossa e portata avanti dalla Procura della Repubblica di Torino e i cui effetti sono ancora molto incerti.
Juventus, l’ex magistrato De Ficchy a TvPlay: “Penalizzazione probabile”
Per quanto riguarda le possibili, eventuali conseguenze, bisognerà attendere le determinazioni della giustizia ordinaria e quelle, forse ancora più preoccupanti, della giustizia sportiva. Plusvalenze fittizie, falso in bilancio e i reati ad esso annessi: sono tante le ipotesi intorno alle quali magistrati penali e sportivi stanno ragionando. A fare il punto è intervenuto nel corso della diretta di calciomercato.it ai microfoni di TvPlay l’ex procuratore aggiunto della FIGC, Luigi De Ficchy.
“Per quanto riguarda il codice di giustizia sportiva la Juventus rischia molto, la penalizzazione senza dubbio. Poi bisogna vedere cosa ne pensa il tribunale. Bisogna passare questo step e vedere in primis se è possibile un nuovo giudizio e una nuova sanzione. Per la parte che ho letto io gli illeciti se approvati sono abbastanza pesanti, anche se secondo me non si può arrivare a una retrocessione”.
Dunque, si potrebbe configurare l’ipotesi di una penalizzazione in termini di punti, quasi certamente da scontare in questo campionato: “Uno dei criteri fondamentali per decidere le sanzioni – rivela a sorpresa De Ficchy – era che non si dovesse interferire eccessivamente con i risultati del campo. Ricordo però sempre l’articolo 4 della giustizia sportiva: i soggetti che stanno all’interno della FIGC devono sempre seguire un comportamento leale”.