I problemi della Serie A? Basterebbe guardare al caso Rabiot, che affligge la Juventus: ecco cosa deve fare il calcio italiano.
Adrien Rabiot è in scadenza di contratto con la Juventus e difficilmente riuscirà a trovare un accordo per il rinnovo. In verità, il centrocampista francese ha ribadito a più riprese che il suo sogno non è affatto quello di continuare a giocare in Serie A.
La madre del vice-campione del Mondo, Veronique, si guarda attorno per trovare la miglior soluzione possibile a livello economico e sportivo. Rabiot vuole proseguire la sua carriera in un top club, dopo esser esploso al PSG e dopo l’affermazione con la Vecchia Signora, specialmente negli ultimi mesi. Di certo il pupillo di Allegri non ha vissuto un’esperienza facile in Italia. Motivo in più che lo spinge a lasciare il campionato e sbarcare da tutt’altra parte, dove magari tifosi e stampa riescono a giudicarlo diversamente.
E Adrien rappresenta perfettamente il vero problema della Serie A: ecco perché i club italiani dovranno guardare al caso Rabiot come errore da non ripetere in futuro.
Caso Rabiot, cosa deve fare la Serie A?
In tempi non sospetti, dal ritiro della Nazionale francese, Rabiot ha strizzato l’occhio alla Premier League, come più o meno tanti altri suoi colleghi. L’ex Paris Saint-Germain può lasciare il club bianconero a parametro zero e potrà unirsi a qualsiasi altra società riuscendo a strappare un contratto davvero importante.
Secondo il noto agente ed esperto di calcio francese Alessandro Canovi, non è una novità che un giocatore del calibro di Adrien Rabiot scelga l’estero, anziché restare in Italia: “Fino a due mesi fa diceva che il suo sogno è giocare in Premier, eppure gioca in uno dei migliori club al mondo – Afferma ai microfoni di Calciomercato.it su TvPlay – I francesi vedono la Premier League come la destinazione finale. Diversi anni fa era il campionato italiano, abbiamo perso questa forza“.
Ebbene, ormai la Serie A è considerato uno dei migliori campionati in Europa solo dal ranking UEFA. La verità, invece, sembra essere tutt’altra. L’Italia è una meta apprezzata, ma soprattutto per i giovani che vogliono esplodere e crescere tatticamente. Poi tutti sperano in una chiamata delle big six di Premier League. Motivo? Semplice e banale. Gli ingaggi che offrono in Premier League sono decisamente più importanti di quelli italiani. Oltretutto, l’equilibrio e il fascino del campionato britannico attira milioni di spettatori di ogni angolo del Mondo. Negli anni ’80 la Serie A era lo Zeitgeist del calcio. Da diversi anni, invece, l’Inghilterra fa da calamita ai grandi campioni e futuri crack. Motivo per il quale calciatori come Rabiot, nel massimo della loro espressione calcistica, preferirebbero fuggire dal campionato italiano e approdare in Premier.
Bisognerebbe offrire un prodotto calcistico all’altezza delle aspettative, migliorare gli impianti, dare valore ai vivai, mettere il calcio al centro del dibattito pubblico e fare pulizia di tutti gli aspetti negativi che circondano il mondo del pallone italiano. Tanti fattori che renderebbero la Lega Serie A una lega di livello e seconda a nessuno.