Natale 2022, la Bauble Challenge sta spopolando su TikTok: il nuovo tormentone caratterizza le festività, cos’è e come funziona.
Sotto l’albero ne succedono di ogni. Natale e le feste che seguono sono un’occasione speciale che ciascuno celebra a modo proprio. Una serie di riti, che siano religiosi o abbiano una matrice pagana, scandiscono le giornate dei singoli con la stessa intensità. Emozioni a non finire e anche sorprese più o meno gradite, tra un regalo e l’altro esiste anche il risvolto social: foto, abbracci, baci e gesti d’amore. Disinteressato, sincero, improvviso, disincantato. A ciascuno il suo.
Gli appassionati convivono con il calcio persino quando tutti sembrano essere già altrove: il campionato si è fermato due mesi, causa Mondiale, ma i più incalliti non hanno perso l’interesse. Il merito è anche degli italiani che, pur non essendo impegnati al Mondiale, hanno tenuto alta l’attenzione sulle tematiche di casa azzurri: lo stage a Coverciano, un Mancini ottimista, ma non solo. Dal ritiro della Nazionale emerge un altro dato confortante: la complicità social. Numerosi, infatti, sono i giocatori presenti sui social media. Uno in particolare lancia una provocazione: si tratta di Raspadori. Attaccante del Napoli, ex Sassuolo, pronto a segnare e sorprendere anche in azzurro.
Raspadori lancia la Bauble Challenge: in cosa consiste la sfida
L’attaccante ha trovato il modo di farsi amare dai follower anche sotto le feste: inaugura la Bauble Challenge. Palleggiare con le palline dell’albero di Natale. Tradizione e avanguardia nello stesso contesto: sul canale TikTok della Nazionale di calcio si vede il ragazzo che palleggia con familiarità e confidenza. Le palline, rigorosamente azzurre, volteggiano come se ci fosse un giocoliere. Il calciatore lancia la sfida e i follower lo seguono a ruota: tentano di rifare la prodezza senza riuscirci. La difficoltà è tutta nella grandezza della palla: più è piccola, maggiore è lo sforzo necessario per avere controllo e indirizzo.
La stessa cosa fece Maradona, stagione e contesto diverso, quando si mise a palleggiare con un’arancia: difficoltà ulteriore in quel caso perchè il peso specifico incide più della grandezza. Effetto ipnotico. Uno era D10S, Raspadori resta soltanto un ottimo giocatore fortemente portato a cercare l’impossibile. A Coverciano è riuscito – quantomeno – a convincere la platea. Tecnica e social. L’appuntamento, ora, è sul campo. Quando gli alberi di Natale saranno solo un ricordo e riuscire a tenere palla non sarà soltanto un gioco da alimentare sui social, ma lo spartiacque tra sogni (Scudetto) e realtà.