Roma, la squadra di Mourinho ha vissuto una stagione altalenante tra successi e delusioni che hanno scandito una stagione importante.
Roma 2022, la prima di Mourinho. Lo Special One arriva nella Capitale in un’estate caldissima e non è solo colpa del cambiamento climatico: deve sostituire Fonseca. L’entusiamo alle stelle per il primo colpaccio fatto dalla nuova dirigenza che subito prima, sul finire della stagione precedente, si era premurata di riscattare uno come Chris Smalling. Lo Special One promette successo e lavoro: “Mi aspetto di festeggiare qualcosa con questi colori”. Quel qualcosa arriva: la Conference League nella finale di Tirana, il successo contro il Feyenoord sa di storia.
I giallorossi sono i primi a vincere il trofeo UEFA: le congratulazioni per questo traguardo sono diverse, come diversa è l’atmosfera che si respira nella Capitale. Tra le migliori partite dell’anno sicuramente va la gara contro il Feyenoord che ha assicurato la vittoria della competizione, gol di Zaniolo che pareggia i conti con il destino beffardo, ma tra i momenti più determinanti di questa stagione va messa sicuramente la sconfitta con il Bodo. 6-1 e il baratro che si apre. Da quel momento la stagione giallorossa sembrava finita, invece c’è stata l’inversione di rotta. Un cambio di mentalità necessario fino alla vittoria. Come recitava uno striscione in Curva Sud.
Vittoria trovata anche in uno dei Derby della Capitale: 3-1 con ciliegina sulla torta di Pellegrini. Gol su punizione e sorriso del Capitan ad honorem Francesco Totti. Rete da 30 mt e sorrisi da tutto lo stadio con il numero dieci che applaude dalla tribuna, passaggio di testimone. Come quello che avviene tra Smalling e Samuel. Due difensori che incarnano Roma e Inter. Il ragazzo di Greenwich segna a San Siro sotto gli occhi di The Wall il gol che vale il 2-1 romanista.
Senza contare poi un altro due che ricorre: quello delle vittorie contro l’Atalanta. Il primo anno di Mourinho se n’è andato con un sesto posto e la Conference portata in trionfo: la nuova stagione è cominciata con un Dybala in più e qualche infortunio di troppo. La speranza è vivere un 2023 ugualmente soddisfacente cercando di alzare l’asticella. Sirene portoghesi permettendo. Il mercato non dorme mai, per questo Mourinho toglie ogni dubbio attraverso il silenzio. Lo stesso da cui dovrà uscire Abraham. 27 gol nel 2022, ma serve un ritorno al (recente) passato perché l’ex Chelsea non segna più. Il miglior regalo sotto l’albero potrebbe essere la sua rinascita, oltre a un certo Wijnaldum che scalpita per dimostrare che il meglio – nonostante tutto – deve ancora venire.
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