Serie A, il quadro economico delle big: come il Milan fa la differenza su Juventus e Inter

La Serie A, soprattutto a causa di decisioni sbagliate, si è trovato negli ultimi decenni a soffrire una grave crisi economica. Ecco qual è la situazione delle big del nostro campionato.

La Serie A è ormai da decenni entrata in una fase di evidente declino economico che ha portato ad un consistente cambio di proprietà dietro le scrivanie. Gli italiani hanno lasciato spazio all’avvento di imprenditori stranieri, capaci di garantire più liquidità e disponibilità economiche alle squadre di club.

Paolo Maldini, Milan, Serie A
Paolo Maldini (ANSA)

Ne è conseguito che, dopo il periodo d’oro di inizio anni 2000, la Serie A ha progressivamente perso tutti i campioni più rappresentativi. Al momento, infatti, le principali squadre italiane non possono competere, sotto il piano economico, con i più importanti club europei.

Il quadro economico della Serie A: la situazione

Juventus, pericolo retrocessione? Bellinazzo fa chiarezza in diretta
L’esperto Marco Bellinazzo (screen TvPlay)

Per fare un quadro più generale della situazione economica delle nostre big è venuto in nostro soccorso Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore che ha parlato ai microfoni di TvPlay. “La pandemia è stata sicuramente decisiva e ha colpito tutti ma con velocità diverse. Club come Juventus ed Inter, che erano in fase espansiva, hanno subito una perdita di ricavi. Parliamo, rispettivamente, di 450 e 350 milioni di euro. Solo mentre la Juventus è stata sostenuta da Exor, l’Inter non ha potuto far altro che autofinanziarsi ma al tempo stesso ha visto crescere l’indebitamento indiretto e diretto“.

Chi invece se la passa meglio sono i due club in questo momento al vertice del campionato. “Il Milan che era in una fase di assestamento ha accelerato la ripresa. I rossoneri hanno avuto l’abilità di fare scelte sportive azzeccate prendendosi anche dei rischi come l’ingaggio di Ibrahimovic. Ha invertito il trend negativo e oggi rappresenta un modello virtuoso. Lo evidenzia anche il dato che riguarda i contributi da versare allo stato. I rossoneri hanno solo 10 milioni di debiti, molti meno rispetto, ad esempio a Roma (38) e Juventus (30). Il Napoli stesso ha seguito il modello del Milan nonostante le tante difficoltà incontrate e le scelte drastiche fatte durante l’estate sono state premiate. La Roma resta in mezzo al guado da anni: il progetto stadio sarà decisivo per il futuro dei giallorossi“.

Una strategia per sistemare i conti

Le parole dell’esperto di economia denotano ancora una volta come alla base di risultati sportivi soddisfacenti ci debba essere anche, e soprattutto, un quadro economico in salute. Molte società in Italia, comprese quelle più piccole, faticano anche ad autofinanziarsi. Una strategia che ha sempre portato risultati in questo senso è lo scouting. Ma l’impressione è che, a parte qualche realtà virtuosa, siano sempre meno i club orientati a questa politica, soprattutto a causa del ‘risultatismo’ di cui il calcio italiano è vittima.

Per una crescita economica e sportiva va messo in conto che i giovani possono e devono essere la chiave per alzare il livello del nostro campionato e attrarre, come una volta, i grandi campioni.

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