Marco Bellinazzo a TvPlay: “La Juventus rischia di essere processata due volte”. Intervista esclusiva al noto giornalista ed editorialista de Il Sole 24 Ore
E’ intervenuto in esclusiva ai microfoni di TvPlay.it il noto giornalista ed editorialista de Il Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo. Tra i massimi esperti di economia legata allo sport, con particolare attenzione al mondo del calcio Bellinazzo, di cui è uscito da qualche settimana il libro “Le nuove guerre del calcio“, ha affrontato con noi diversi argomenti, alcuni dei quali di stringente attualità come ad esempio il terremoto giudiziario che sta scuotendo la Juventus.
Con l’inchiesta sulle plusvalenze che la Procura Federale intende riaprire, in seguito alla richiesta di revocazione delle due sentenze sportive di assoluzione emesse dal Tribunale Federale e della Corte d’appello, la Juventus rischia di andare incontro a due processi diversi? “Dal punto di vista tecnico è possibile, certamente. La giustizia sportiva si muove con una velocità e con un grado di sommarietà diverse rispetto a quella ordinaria. Dipende molto dal procuratore Chinè ma che la Juventus possa andare a giudizio due volte è una possibilità“.
Come si regolerà la UEFA in merito a questo secondo eventuale processo sportivo? “Beh, il massimo organismo del calcio europeo non potrà che agire di conseguenza. E’ ovvio però che eventuali sanzioni, anche molto gravi, sarebbero comminate solo di fronte a casi di dolo accertato. Per intenderci, solo nel momento in cui l’organo di controllo finanziario dell’UEFA dovesse accertare che il bilancio presentato dalla società per accedere al settlement agreement era palesemente truccato. Sono questioni molto complesse“.
Bellinazzo e la salute dei grandi club: “Inter in difficoltà, Milan e Napoli ok”
La Juventus si trova dunque nella condizione di ‘color che sono sospesi‘, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Ma bianconeri a parte, qual è lo stato di salute delle altre big del campionato? La risposta di Bellinazzo è tranciante: “E’ stata decisiva la pandemia che ha colpito tutti ma con velocità diverse. Club come Juventus ed Inter che erano in fase espansiva hanno subito una perdita di ricavi quantificabile rispettivamente in 450 e 350 milioni di euro. Solo mentre la Juventus è stata sostenuta da Exor, l’Inter non ha potuto far altro che autofinanziarsi ma al tempo stesso ha visto crescere l’indebitamento indiretto e diretto“.
Chi invece se la passa meglio sono i due club in questo momento al vertice del campionato: “Il Milan che era in una fase di assestamento ha accelerato la ripresa e ha avuto la bravura di fare scelte sportive azzeccate prendendosi anche dei rischi come ad esempio l’ingaggio di Ibrahimovic. Ha invertito il trend negativo e oggi rappresenta un modello virtuoso. Il Napoli ha seguito il modello del Milan nonostante le tante difficoltà incontrate e le scelte drastiche fatte durante l’estate sono state premiate. La Roma resta in mezzo al guado da anni: il progetto stadio sarà decisivo per il futuro dei giallorossi“.
Bellinazzo a TvPlay: “Il decreto salva-calcio non è uno scandalo”
Altro argomento sensibile di quest’ultimo periodo è senza dubbio il provvedimento, inserito in extremis dal Governo nella manovra finanziaria, che consente alle società di calcio di rateizzare il proprio debito con il Fisco. La misura in questione, soprannominata ‘decreto Lotito’, ha scatenato una ridda di polemiche. Critiche durissime che Bellinazzo non condivide, se non in minima parte.
“Non sono d’accordo con ciò che è stato detto. E’ vero che il mondo del calcio non fa nulla per rendersi meritevole di sostegno, ma dobbiamo valutare quanto accaduto nei due anni di pandemia, con il sistema che ha accumulato perdite complessive superiori ai 2 miliardi di euro. Lo sport non ha ricevuto aiuti se non la sospensione delle ritenute Irpef fino a dicembre 2022“.
“Ma trattandosi di un sistema che ha problemi di liquidità – prosegue – non si poteva non prendere in considerazione un decreto ad hoc che consentisse una rateizzazione del debito Irpef. Però andava fatto senza sotterfugi, quindi non inserendolo quasi di nascosto nella manovra com’è stato fatto. Ricordiamoci che il sistema calcio finanzia tutto lo sport italiano, non aiutare la serie A avrebbe significato mettere in crisi tutto lo sport italiano“.
Infine, una precisazione: “Vorrei chiarire un concetto su Lotito: molti tifosi criticarono a suo tempo la dilazione in 23 anni dei debiti fiscali. Ma grazie a quella spalmatura la Lazio si salvò dal fallimento, diversamente da altri club. E in questi 20 anni quei soldi sono stati pagati, lo Stato ha incassato denaro che altrimenti non avrebbe mai visto“.
Fondi d’investimento, il futuro è segnato: “Percorso ineluttabile”
Un altro fronte non ancora caldissimo ma con ottime chance di tornare d’attualità nei prossimi mesi è il possibile ingresso nel calcio italiano dei fondi d’investimento. Bellinazzo è sicuro che prima o poi questo scenario si concretizzerà: “I fondi d’investimento nel calcio sono un trend ineluttabile. Se ne sta riparlando in Germania, anche in Italia lo scenario è aperto. Prima però è necessario stabilire una chiara strategia aziendale e solo in un secondo momento cercare il necessario supporto finanziario“.
Per attrarre i fondi la Lega di Serie A deve stabilire un piano industriale ben preciso e dettagliato: “Non dev’essere solo un’operazione di salvataggio finanziario, ma lo sviluppo di un vero e proprio progetto imprenditoriale. Due anni fa le offerte dei fondi, poi bocciate dalla Lega, non andavano oltre il miliardo e mezzo. La Liga ad esempio ha ceduto parte delle proprie attività a cifre più alte nonostante l’opposizione di Real Madrid e Barcellona“.
Ma i fondi d’investimento potrebbero entrare anche nel capitale di altri club italiani, Juventus compresa: “Ancora non c’è niente di concreto, ma l’interesse c’è. La Vecchia Signora è un caso specifico, completamente diverso da quello delle altre società. Spetterà al gruppo Exor prendere una decisione. Mi sembra difficile però che proprio in occasione dei cento anni dall’ingresso della Fiat nella Juventus, l’erede della famiglia Agnelli possa cedere la società“.
Diritti tv, la svolta dopo il 2024: “Occhio alle grandi piattaforme”
Un altro fascicolo aperto di vitale importanza per il futuro del calcio italiano è la vicenda dei diritti televisivi. Anche su questo tempo è di questi giorni una novità in grado di stravolgere completamente il mercato e la competizione tra network e piattaforme streaming: l’ampliamento da 3 a 5 anni dei contratti di cessione dei pacchetti del campionato di Serie A. Una modifica da tempo invocata da tutti i club.
Marco Bellinazzo individua proprio nei diritti televisivi lo snodo chiave della crescita del sistema calcio in Italia: “Ci sarà un vantaggio per chi investe, che potrà ammortizzare in cinque anni la cifra spesa per acquistare il prodotto: oltre ai soliti broadcaster anche piattaforme come Apple, Disney, Amazon e Netflix faranno offerte allettanti“.
“I colossi dello streaming – precisa – si muovono non tanto alla ricerca di esclusive, quanto di diritti a basso costo: più facile che comprino pacchetti di poche partite per arricchire il proprio palinsesto che un unico intero pacchetto. In virtù di questi cambiamenti l’ipotesi che le singole leghe aprano i propri canali tematici per vendere il prprio prodotto spacchettato a più soggetti è decisamente probabile“.