Commisso, Friedkin, Saputo: tre presidente americani che hanno deciso di investire nel calcio italiano. I motivi principali sono due.
Le modalità con cui si è sempre gestito un club di calcio sono cambiati con il passar degli anni. Presidenti come Moratti, Berlusconi, Cragnotti, Tanzi e Sensi non esistono più, ponendo così fine alla storia del presidente mecenate, che spende più di quanto ha a disposizione. Una politica che ha fatto sognare il calcio italiano per almeno 15 anni, ma il risultato finale è stato alquanto deleterio per tutto il sistema.
E così sono arrivati, a partire dal 2011, sono giunti in Italia gli americani pronti ad investire in Serie A. Un arrivo che a molti è piaciuti mentre ad altri no perché tali arrivi vengono considerati controproducenti per il calcio italiano. Uno dei presidenti ad essere contrario al modus operandi degli imprenditori americani è quello della Ternana. Infatti, Stefano Bandecchi è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it sulla trasmissione TvPlay in onda su Twitch e ha detto: “Hanno voglia di buttare i soldi qua. Vada a chiedere a Commisso quanto ha guadagnato in Italia. O al presidente della Roma – Poi ha aggiunto – Non è che noi italiani siamo più scemi degli americani. Il problema è che nel resto del mondo si guadagna più facilmente che qui. In Italia vengono i fondi petroliferi o quelli di investimento che vendono a se stessi. Nessuno è riuscito a rivendere a privato, solo ad altri fondi. L’economia è una cosa seria, non se ne può parlare mettendo in mezzo il calcio”.
Commisso, Friedkin, Saputo: perché la Serie A
In effetti, due domande sorgono spontanee: perché investire in Serie A? Quanto hanno speso finora gli americani? Partendo dalla prima domanda, la risposta è alquanto semplice. Un club di Serie A, rispetto a uno di Premier League o di Liga, costa molto meno. Inoltre, c’è la possibilità di costruire nuove strutture, sia per quanto concerne i centri sportivi che gli stadi. Soluzioni che, se fatte, possono consentire alla proprietà americane di aumentare i propri ricavi, recuperando nel lungo periodo quanto si è investito.
Alla seconda domanda invece, serve analizzare qualche dato per ogni singolo club. Partendo dalla Roma dei Friedkin, il club è stato acquistato per 199 milioni di euro e finora, complessivamente, sono stati investiti 568.2 milioni di euro. Non è stato di braccino corto neanche Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, che per acquistare il club ha investito 158 milioni di euro e finora, in totale, ha speso 472 milioni di euro.
Se Joe Saputo è quello che ha speso di meno, investendo solo 6 milioni per l’acquisizione del club e 222.7 milioni di euro da quando è alla guida del club, il fondo Elliot con il Milan ha fatto molto di più, investendo finora 705 milioni di euro. Dunque, fondi che sono serviti a rilanciare il calcio italiano e alcuni club. Se solo si desse la possibilità agli americani di costruire o modernizzare alcune strutture, gli introiti sarebbero anche maggiori e a beneficiarne sarebbe soprattutto la Serie A.