La Juventus è davvero una Vecchia Signora, ma non è un dramma per Massimiliano Allegri: ecco perché l’età media elevata non dev’essere un problema.
La Juventus ha lanciato diversi giovani calciatori tra la fine della scorsa stagione e la prima parte di quella corrente. Massimiliano Allegri, per far fronte agli infortuni e ai cattivi risultati, ha utilizzato in diverse circostanze Fagioli e Miretti, ma anche Iling e Soulé.
Nonostante la rosa bianconera presenti diversi profili green, l’età media dei calciatori utilizzati da Allegri nelle prime 15 giornate di campionato è abbastanza elevata. Infatti, la Juventus è la quarta squadra più anziana del campionato, dietro solo a Lazio (età media pari a 27,7 anni), Inter (28,2) e Sampdoria (28,3).
Ma l’età media troppo alta è un problema serio per la Juventus? Sotto certi aspetti no, e l’ha spiegato anche l’operatore di mercato Gabriele La Manna in diretta su TvPlay.
Juventus, età media troppo alta? La spiegazione
I calciatori più esperti della formazione di Max Allegri sono Bonucci (35 anni), Di Maria (34), Cuadrado (34), Szczesny e Pinsoglio (32). Tanti over 25 e appena 4 under 20 utilizzati almeno una volta. Eppure, secondo l’agente La Manna abbassare l’età media non dev’essere un’ossessione per la Juventus, che ha ben altri obiettivi rispetto ad altre società.
Infatti, tra i club con l’età media più bassa, figurano quelli che non lottano per piazzamenti importanti. Il Milan rappresenta un’eccezione, ma è posizionato solo al sesto posto. “Le cosiddette piccole devono valorizzare i giovani calciatori, per poi venderlo. La Juventus non ha bisogno di questo. Ok al ringiovanimento della rosa, ma i 4-5 calciatori di caratura internazionale vanno inseriti in campo“.
E in effetti, la Vecchia Signora ha bisogno di ritornare presto in vetta alla classifica e nelle posizioni più ambiziose in Europa. Per riuscirci, c’è bisogno di un buon mix di spensieratezza ed esperienza. Difficile trovare un 20enne che trascina un intero gruppo alla vittoria. La Juventus dovrà riuscire a mandare in campo importanti talenti del vivaio, valorizzandoli, ma allo stesso tempo deve acquistare o trattenere i campioni già affermati. Solo loro possono aiutare i giovani a crescere ed essere determinanti.