Serie A sempre nel pieno delle discussioni e delle valutazioni circa il proprio futuro. Una riduzione delle squadre potrebbe aiutarla.
A due settimane dalla ripresa del campionato, si continuano a vagliare delle soluzioni per rendere la Serie A più appetibile e giocabile. Un discorso affrontato a più riprese dai dirigenti dei club di Serie A e dalla FIGC ma senza alcun esito positivo. Finora, ogni qualvolta si è cercato di trovare un soluzione, si è dissolta nel nulla. Una perdita di tempo costante, che non ha portato a niente di proficuo se non le continue liti tra club.
Tra le varie proposte, si è pensato anche alla riduzione del numero di squadre nel massimo campionato italiano. Un discorso che viene portato avanti da ormai 15 anni, senza però alcun risultato. Un argomento che porta ad una divisione della Lega, tra grandi e piccoli club, con questi ultimi che si sentono terrorizzati alla possibilità di perdere l’occasione di giocare nel massimo campionato italiano.
Serie A, perché ridurre le squadre
La riforma del campionato è stato riproposta nuovamente da Beppe Marotta durante l’ultima riunione a Milano. Una proposta volta a considerare che, una riduzione delle squadre, comporta un riduzione delle gare in campionato con possibilità di aumentare il numero di partite europee. Una soluzione che, dovrebbe portare ad un maggiore incremento degli introiti.
Per quanto tale proposta non sia del tutto errata, ci sarebbero da considerare alcuni fattori. In primo luogo, ci sarebbe da capire su quale base si attuerebbe tale riduzione. In secondo luogo, la diminuzione dei club, dovrebbe portare anche ad un maggiore guadagno dei diritti tv. Su questo argomento, la legge Melandri ha fatto poco per i piccoli club che, rispetto a uno di Premier League, percepisce il 70% in meno.
Pertanto, una riduzione dei club in Serie A sarebbe ottimale per non creare un calendario fitto di impegni, ma dovrebbe essere accompagnato ad una riforma che consenta a tutti i club, a prescindere dal posizionamento in classifica, di poter percepire la stessa percentuale degli introiti derivanti dai diritti tv. Solo in questo modo, si avrebbe un campionato italiano con un calendario più snello, efficace e composto da squadre tecnicamente più valide.
Dunque, si dia il via libera per un rimodellamento del campionato magari a partire dal 2024, in modo tale da poter avere il tempo necessario per poter strutturare al meglio la nuova Serie A, rendendola ancora più appetibile sotto vari punti di vista.