L’allenatore Silvio Baldini è intervenuto ai microfoni di TVPLAY. Ecco la sua analisi sui problemi del calcio, il mondiale in Qatar e la Serie C.
LA PROMOZIONE CON IL PALERMO – “I giocatori del Palermo sono stati eroici, nessuno credeva nelle loro capacità di portare il Palermo in Serie B. Sono stato orgoglioso di poterli allenare”.
LE DIMISSIONI – “L’intenzione era proseguire con il Palermo, poi ho capito che non ero più al centro del progetto e mi sono fatto da parte. Mi piace metterci la faccia e prendermi le mie responsabilità, sia nel bene che nel male e quindi eccomi qua”.
LA CARRIERA – “Bisogna fare delle riflessioni. La famiglia, tua moglie, puoi avere tanti soldi, ma se non sei felice la vita la sprechi, io ho scelto la vita e non il denaro”.
I PROBLEMI DEL CALCIO – “Il mondo del calcio come tutte le cose in cui c’è un business dove c’è tanto denaro c’è il diavolo; quindi, alle persone non interessa più creare un qualcosa per la collettività, ma pensano tutti al proprio orticello. Vale a tutti i livelli, chi produce business produce diavolo. Ditemi come fanno a campare ora coloro che hanno stipendi da 1500 euro al mese”.
MONDIALI – “Ho visto solo la finale, nel resto del tempo ho preferito andare in montagna con i cani. La finale è stata una bella partita”.
PRONOSTICI SERIE C? – “Io non faccio le carte, se alleno una squadra sogno, quindi quando sogno sogno l’impossibile. Quello che possono fare gli altri non lo so, ma so che i sogni ti regalano la possibilità di lottare e di portare dalla tua parte persone che nel loro percorso possono conoscere loro stessi. Mi piacciono i calciatori che siano anche uomini oltre alle qualità sul rettangolo verde di gioco”.
DE LAURENTIIS – “Posso parlarti del Napoli e di Spalletti che è una grandissima persona e un grandissimo allenatore. Equilibrio? Non può esistere un equilibrio in un sistema che è fatto in un modo dove i più forti rubano e portano via i soldi dal mondo del calcio. Kvaratskhelia? Un fenomeno, ha dato al Napoli quel quid in più”.
MANCINI L’UOMO GIUSTO PER L’ITALIA? – “Penso che Mancini ce la metterà tutta, ma non sono un professorino, posso dire che in generale il sistema calcio deve cambiare, servono delle regole sull’uso degli stranieri, sennò il ct si ritrova ad avere giocatori con pochi minuti”
LA REGOLA SUI TECNICI ESONERATI CHE NON POSSONO ALLENARE IN ITALIA – “Visto che in questo momento sono a casa mi verrebbe da dire di no, non sono d’accordo con la regola, ma le regole sono fatte dalla maggioranza, la maggioranza dei tecnici ha votato così”.
LE RIFORME – “L’importante è che il gioco del calcio non perda il suo fascino, per me il calcio è anche emozioni, vedere i giocatori che gioiscono o piangono in panchina oltre il grande gol. Chissà i giocatori nel loro pianto cosa pensavano e che percorso della loro vita veniva fuori, per me quello è il calcio”.