Nicolas Otamendi, guerriero in campo e anche fuori: la passione del difensore dell’Argentina

Nicolas Otamendi sarà uno dei protagonisti della finale dei Mondiali tra Argentina e Francia: l’altra passione sportiva del difensore.

E’ tutto pronto per la partita più attesa dell’anno: la finale dei Mondiali 2022 in Qatar. A contendersi la gloria eterna ci saranno l’Argentina e la Francia, campione uscente in carica che proverà a difendere il titolo. Una coppa mai vinta in carriera da Lionel Messi che potrebbe coronare l’ultimo sogno e raggiungere il mito di Maradona.

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Nicolas Otamendi, la curiosa passione oltre al calcio

Ovviamente l’attenzione dei tifosi sarà principalmente rivolta alla sfida tra Messi e Mbappé, compagni al PSG e protagonisti assoluti di questa rassegna iridata. Le rispettive Nazionali sono arrivate fino a questo punto grazie soprattutto alle loro giocate, ma dietro alla cavalcata ci sono tanti altri giocatori chiave.

Come Nicolas Otamendi, comandante della difesa Albiceleste al fianco di Romero e sicuramente uno dei fattori delle ultime vittorie. Il classe ’88 è uno dei giocatori più esperti della rosa di Scaloni e allo stadio Lusail raggiungerà la simbolica presenza numero 100 con la maglia del proprio paese, sperando di festeggiarla al meglio.

Nicolas Otamendi, non solo calcio: che sport faceva da piccolo

Otamendi Argentina Francia
Nicolas Otamendi, che sport praticava da piccolo

La storia di tanti calciatori nasconde retroscena e dettagli particolari come quella di Nicolas Otamendi, nato a Buenos Aires ma sbarcato subito in Europa dove ha costruito tutta la sua carriera. Oggi gioca al Benfica, dopo un lungo passato nei rivali del Porto che l’hanno prelevato a 18 anni dal Velez, la squadra in cui è cresciuto a livello giovanile e con cui ha debuttato tra i professionisti.

Nella sua infanzia però non c’era soltanto il calcio perché da adolescente amava molto anche un altro sport. Una disciplina di combattimento che un po’ rispecchia le sue caratteristiche da guerriero in campo dove non fa sconti agli avversari, a volte anche usando le maniere forti. Un forte temperamento innato nel suo carattere ma probabilmente anche coltivato durante le sessioni d’allenamento di boxe.

Il pugilato è stata l’altra grande passione del 34enne argentino che l’ha praticato per diversi anni prima di fare un’inevitabile scelta, dedicandosi totalmente al pallone. Un combattente nato che, a furia di cadere e rialzarsi, è diventato il leader difensivo della sua Nazionale con cui ha la possibilità toccare il cielo e prendersi la “cintura” di campione del mondo.

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