Napoli attento, presto l’addio a Spalletti? Il retroscena che spaventa De Laurentiis. Ma il patron ha pronta la sua contromossa
Il campionato sta per tornare. Con i mondiali del Qatar ormai a un passo dalla conclusione, domenica pomeriggio andrà in scena l’ultimo atto con la finale tra Francia e Argentina, i riflettori tornano a far luce sulla nostra Serie A che tornerà in campo mercoledì 4 gennaio. C’è grande attesa per vedere nuovamente all’opera il Napoli capolista e fautore del gioco più spettacolare e produttivo degli ultimi anni.
La squadra azzurra ha chiuso la prima parte di stagione in testa alla classifica con otto punti di vantaggio sul Milan campione d’Italia e centrato la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League dopo aver stravinto il girone contro avversarie del calibro di Liverpool ed Ajax. E ora l’obiettivo è ripartire alla grande nel big match della 16/a giornata contro l’Inter di Simone Inzaghi.
Napoli, Spalletti dirà addio a giugno? De Laurentiis ha pronta la sua contromossa
Questo nuovo Napoli ancora più spettacolare, brillante ed efficace rispetto alla precedente stagione sta suscitando l’interesse di tanti osservatori e dirigenti di grandi società, soprattutto straniere. E non si può affatto escludere che da qui alle prossime settimane il suo demiurgo, Luciano Spalletti, possa entrare di prepotenza nel mirino di qualche club dalle risorse più o meno illimitate.
Ma cosa potrebbe accadere se una società come Paris Saint Germain, Liverpool, Tottenham in caso di addio di Conte e lo stesso Chelsea bussasse alla porta del tecnico di Certaldo. il cui contratto con il Napoli è in scadenza a giugno 2023? In quel caso Aurelio De Laurentiis farebbe valere l’opzione per il rinnovo unilaterale a favore della società azzurra.
Di fatto, il patron potrebbe estendere il contratto di Spalletti per un’altra stagione. Ma il rischio che l’ex tecnico di Roma e Inter possa ricevere una proposta dall’estero c’è Come ricorda l’agente Federico Pastorello, qualche anno fa il Chelsea si interessò a lui soprattutto per aver visto giocare la sua prima Roma, quella di Totti, De Rossi e Pizarro.
Spalletti restò nella Capitale ma senza le motivazioni degli anni precedenti. Anche per questo il Napoli dovrà fare molta attenzione: tenere a tutti i costi uno Spalletti demotivato e senza stimoli rischia di trasformarsi in un boomerang.