GOAT, come è nata l’espressione nello sport: da Muhammad Ali a…Messi

Leo Messi accende il dibattito sul GOAT, il più grande di tutti i tempi, un’espressione che nello sport si è diffusa solo dagli anni Novanta

La finale Argentina-Francia sarà, con ogni probabilità, l’ultima partita di Leo Messi in un Mondiale. Se l’Albiceleste dovesse trionfare al Lusail Stadium, la Pulga potrebbe rinforzare la sua candidatura per l’effimera ma affascinante etichetta di G.O.A.T., “Greatest of all Time”, “il più grande di tutti i tempi”. Una sigla che è anche un gioco di parole, perché in inglese “goat” vuol dire capra.

Leo Messi accende il dibattito sul GOAT
Leo Messi e il dibattito sul GOAT (Tv Play)

Scendendo in campo in finale, Messi diventerebbe il giocatore con più presenze di sempre nella fase finale dei Mondiali (26). E se giocherà più di 24 minuti, batterà anche il record di Paolo Maldini, ad oggi il giocatore rimasto in campo per più tempo ai Mondiali (2.216).

Se poi dovesse segnare un gol, Messi arriverebbe a 12 reti ai Mondiali. Le stesse segnate da Pelé, un altro dei candidati a G.O.A.T. nel calcio insieme a Maradona, di cui la Pulga è considerato il più naturale degli eredi.

Messi e il dibattito sul GOAT: come è nata l’espressione

Nessuno ha usato l’espressione “Greatest of all time”, o la sigla GOAT se è per questo, prima degli anni Novanta. Nel 1992, è proprio questo il nome della compagnia fondata dalla moglie di Muhammad Ali per gestire gli affari della leggenda del pugilato. Un campione che nel 1963 era stato candidato al Grammy Award con il disco “I Am the Greatest”, uscito un mese prima del suo titolo mondiale dei pesi massimi nello storico combattimento contro Sonny Liston. Poi nel 2000 il rapper LL Cool J, appassionato di pugilato, ha chiamato “G.O.A.T.” il suo album salito in testa alle classifiche.

Messi GOAT
Messi GOAT? Come nasce l’espressione nello sport (Tv Play)

Per quanto riguarda lo sport, secondo il curatore del celebre dizionario britannico Merriam-Webster, il primo documentato utilizzo sul web della sigla GOAT risale al 1996 in un forum sulla squadra di basket NBA degli Orlando Magic.

E’ semplice quel primo messaggio: “Penny is the GOAT (Greatest of All Time)”, riferito a Penny Hardaway, guardia rimasto ai Magic fino al 1999, da molti considerato all’epoca il nuovo Magic Johnson.

 

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Ma il primo vero catalizzatore dell’espressione GOAT è il campione di nuoto Michael Phelps, che ha portato a 23 il totale delle sue medaglie d’oro olimpiche con i cinque trionfi a Rio 2016. Un anno dopo la sigla torna a diffondersi nel mondo grazie a Tom Brady, leggenda del football americano. A pochi mesi dal 40mo compleanno, riuscì a guidare i New England Patriot al titolo e a vincere il suo quinto personale Super Bowl, la finale per la vittoria del campionato NFL, dopo una rimonta epica da sotto 3-28 contro gli Atlanta Falcons. E le capre cominciano a diventare simbolo di gloria sportiva per i tifosi, anche quelli che sognano il trionfo mondiale di Messi o di Mbappé.

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