Supercoppa Italiana, cambia il format. Sarà diversa, infatti, la sede della prossima edizione: le ipotesi al vaglio.
Supercoppa Italiana, si cambia. Il primo torneo del nuovo anno presto potrebbe avere una nuova collocazione. Questa stagione vedrà nuovamente protagonista l’Arabia Saudita, ma presto cambierà sede. Scelta obbligata dopo la scadenza del naturale accordo stipulato anni fa. Ora è tempo di guardare al futuro, possibilmente attraverso scelte condivise. Visto che la locazione attualmente preposta non soddisfa proprio tutti: i tifosi non sono contenti, avrebbero preferito un posto più vicino per poter raggiungere i propri beniamini a prezzi accettabili.
Tuttavia molteplici variabili sono in ballo, non ultima quella degli introiti: alla Lega Serie A vanno circa 20 milioni per il patto stipulato in precedenza. Accordo stipulato proprio per rilanciare anche il movimento del calcio italiano fuori dai confini. La disputa prosegue perché ci sono altre priorità da stabilire. Innanzitutto la nuova sede, che dovrà succedere al palcoscenico previsto per il prossimo 18 gennaio, dovrà racchiudere una serie di requisiti. Non ultimo l’accordo economico: una quadra che varia da 15 a 23 milioni.
Supercoppa Italiana, nuovo format: come cambia la competizione
Le sedi ospitanti in lizza, al momento, sono tre: Arabia Saudita, Abu Dhabi e Ungheria. Tra le papabili ne va decisa una, ma non c’è solo il luogo da selezionare. Al vaglio anche il possibile nuovo regolamento: si parla di una possibile trasformazione a quadrangolare. Quattro squadre composte dalle prime due classificate della Serie A più le rispettive finaliste della Coppa Italia.
Un mini torneo che consentirebbe maggiore presa sul pubblico, oltre che attrattiva visto quel che c’è in palio. Tutto resta in piedi, ma a variare sono le offerte. Per questo la Lega prende tempo: De Siervo, Amministratore Delegato, ammette che le prossime settimane saranno determinanti. Il nuovo anno, oltre alla detentrice dell’attuale Supercoppa, sancirà il destino delle prossime edizioni. L’Italia sembra favorevole all’esportazione del proprio calcio.
Attesa la reazione dei tifosi, che sperano ancora di poter riportare la manifestazione all’interno dello Stivale. Alla Lega Calcio, però, va un po’ stretto. Ecco perché quello che sembrava un destino segnato potrebbe rivelare curiose sorprese. Abbracciare un Paese piuttosto che un altro significherebbe fare i conti anche con la propria cultura. Dopo la bagarre in Qatar, la Serie A vuole evitare scivoloni. Gli incidenti diplomatici sono a portata di click, basta un battito d’ali per scatenare il putiferio. L’effetto farfalla non vale solo in fisica, nel calcio diventa effetto boomerang: gli applausi spesso tornano indietro, non sempre nel modo previsto.