Francia-Marocco, Hakimi e Mbappè protagonisti. Non solo per quello che hanno fatto in campo, ma soprattutto per il post partita.
Francia-Marocco ha segnato un vincitore. La finale ai transalpini, ma in questa partita c’era in gioco la storia: una partita di rivendicazioni, di passato e futuro insieme. Da cogliere a piene mani, attraverso una partita di calcio. Il Marocco ha emozionato il mondo con la sua parabola: la compagine si è arresa ai giganti non senza combattere. Dimostrando che tutto è possibile.
Davide contro Golia, stavolta è finita nel modo classico. I giocatori, però, dimostrano che i confini non sono sul campo e non devono esserci nemmeno fuori. Al posto del pregiudizio la condivisione, un calcio ai tabù. A chi considera il Marocco solo per un aspetto, anche soltanto nel dire o fare comune. Il sorriso di una tifoseria, ma ancor di più l’atteggiamento dei calciatori ha dimostrato che gli stereotipi lasciano il tempo che trovano. Come se non bastasse, ci sono Hakimi e Mbappè, amici, compagni e per una notte avversari.
Francia-Marocco, Hakimi e Mbappè: il loro “terzo tempo” ruba la scena a tutti
A fine partita, però, si scambiano la maglia con un abbraccio denso di lacrime e speranza. Le divisioni di qualunque tipo si annullano con un pallone tra i piedi, forse questo è il miglior esempio da poter e dover dare. In un periodo dove rispetto allo sport prevale la cronaca, questi due campioni hanno normalizzato ogni cosa ricordando che malgrado tutto il calcio è ancora un gioco. Una meravigliosa girandola di emozioni in cui dovrebbero prevalere le luci piuttosto che le ombre.
Si riprenderà a parlare di scandali, di combine, di qualcosa che non torna. Dal Qatar – ed era impensabile – nasce anche un messaggio di speranza. Laddove i diritti umani sono ancora un punto interrogativo Hakimi e Mbappè provano a lasciare un monito con un semplice, ma importantissimo gesto. Un abbraccio che racchiude la voglia di andare oltre e il sapore di un’impresa. Avversari, ma subito dopo complici.
Questa gioia è un punto di ripartenza che due persone hanno rimesso al centro con una merce rara sempre più in disuso: l’umiltà, in contesti dove lo sfarzo sembra farla da padrone. Se la scacchiera di Messi e Ronaldo è considerata lo scatto dell’anno, il “terzo tempo” di Hakimi e Mbappè è lo scacco matto a un possibile esito scontato. Il sogno (di un mondo migliore e più inclusivo) continua anche quando non sembra possibile anche grazie a gesti così.