Napoli carico a mille e pronto per la ripresa del campionato con la voglia di continuare dove aveva lasciato per continuare a sognare.
Avviare un nuovo ciclo, cercando di capire quali possono essere le nuove colonne portanti, non è mai una cosa semplice. Eppure, questo Napoli c’è riuscito finora. Grazie al lavoro certosino di Luciano Spalletti, è riuscito ad assemblare una squadra coriacea, che gioca un bel calcio e che è famelica di vittoria. Una squadra camaleontica, che all’occasione ha dimostrato di sapersi adattare all’avversario di turno e di saper anche soffrire.
Qualità che le hanno permesso di poter terminare la prima fase della stagione al primo posto, a meno 8 dal Milan e a meno 11 dall’Inter. Capacità che le hanno consentito di terminare anche la fase a gironi di Champions League al primo posto, aggiudicandosi con una giornata d’anticipo il passaggio del turno. Volontà che le hanno permesso di perdere in totale solo 1 partita, e per giunta neanche influente, e di conquistare 11 vittorie di fila.
Per mantenere questo andamento, serve una squadra che corra sempre. In questo anno e mezzo, così come per il Napoli di Maurizio Sarri, si è capito una cosa: se il Napoli è in salute, può fare tanto ma se già è in deficit, emergono tutti i suoi limiti. Per questo motivo, servirà fare una preparazione ad hoc adesso, per poi riprendere alcuni aspetti durante il prosieguo della stagione. Alternando il lavoro su resistenza, velocità, forza e qualità lattacida, si potrà consentire al gruppo di mantenere un determinato stato di forma fisica anche nel lungo periodo.
C’è un altro aspetto da considerare, che è di fondamentale, che è quello tattico. Finora, si è vista una squadra capace di alternare il 4-3-3 al 4-2-3-1. Servirà, così come è già stato fatto durante il mini ritiro in Turchia, trovare delle alternative tattiche per poter consentire alla squadra di poter supportare anche un duo di attacco formato da Raspadori e Osimhen o dal primo con Simeone. Una soluzione che potrebbe essere usata soprattutto contro quelle squadre abituate a chiudersi, dove serve un attaccante di area da rigore come l’argentino.
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