Juventus, un raggio di sole nella tempesta: cosa cambia dopo la decisione della Procura. Il club bianconero vede alleggerirsi la sua posizione
Sono giorni difficili, senza dubbio molto delicati per la Juventus. La proprietà del club bianconero, nella persona del presidente John Elkann, nei prossimi giorni procederà a una vera e propria rifondazione dei vertici dirigenziali: nei ruoli apicali, presidente e direttore generale, sono già stati nominati due professionisti di alto livello molto vicini al numero uno del gruppo Exor. Spetterà dunque a Gianluca Ferrero e a Maurizio Scanavino mettere mano ai disastrati bilanci della società.
Ma proprio nel bel mezzo della tempesta, in casa bianconera possono godere di una discreta boccata d’ossigeno. La Procura della Repubblica di Torino ha infatti rinunciato alle misure verso la Juventus, sia per quanto riguarda la società che le persone fisiche. L’udienza era fissata per mercoledì 21 dicembre, ma i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta Prisma hanno deciso di non procedere in appello.
Vale la pena ricordare come il gip del Tribunale di Torino, Ludovico Morello, lo scorso ottobre aveva respinto le richieste di misure interdittive e cautelari nei confronti dell’ormai ex presidente Andrea Agnelli e altri indagati dell’inchiesta che indaga conti della società bianconera. La decisione della Procura torinese rappresenta senza alcun dubbio un punto a favore del club bianconero, che ora potrà impostare con maggiore serenità le sue controdeduzioni in sede processuale.
Juventus, perde quota l’ipotesi di penalizzazioni molto pesanti
E anche sul piano del possibile processo sportivo, sembra prendere forma lo scenario più favorevole nei confronti della Juventus. O quantomeno non catastrofico, con il rischio paventato di un’eventuale, clamorosa retrocessione in Serie B. Non è sfuggito infatti l’autorevole parere dell’avvocato Roberto Afeltra, tra i maggiori esperti di diritto sportivo che nel corso della diretta Twitch di Calciomercato.it ai microfoni di TvPlay ha in parte rassicurato l’ambiente juventino sulle conseguenze del processo formulato dalla Procura Federale.
“Nessuno dice che questa storia finirà a tarallucci e vino, ma la Juventus va giudicata per i fatti accertati. C’è una violazione del comma 1 dell’Articolo 31, visto che non ha depositato le documentazioni private per gli stipendi, quindi il rischio più concreto è che un’ammenda con diffida”. Se così fosse il club bianconero potrebbe tirare un gigantesco sospiro di sollievo.