Il paradosso dell’Italia, dai CT dimissionari post-Mondiale alla conferma di Mancini, mentre le sirene brasiliane tentano Ancelotti.
Nelle ultime ore è arrivata una notizia inattesa che ha acceso i tifosi scatenando un fiume di commenti, tra elogi e polemiche. La federazione brasiliana vuole Carlo Ancelotti come allenatore della Selecao e lui ci pensa. Tutto questo mentre si dimettono o vengono sollevati dall’incarico tutti i CT delle nazionali che ambivano ad arrivare in fondo al Mondiale, ma hanno fallito. Sulla panchina azzurra invece è ben saldo Roberto Mancini, nonostante la mancata qualificazione per Qatar 2022.
L’Italia è un paese splendido, che amano in tanti, sia chi ci vive che chi lo visita. Chi è nato o ci ha vissuto però lo conosce bene sia nei pregi che nei difetti, uno di questi è nei paradossi che troppo spesso si vanno a creare e che agli occhi dei più possono risultare dei misteri inspiegabili. Succede per la politica, per i beni culturali e ovviamente il calcio non fa eccezione. L’ultimo caso sulla bocca dei tifosi è quello che riguarda il ruolo di CT della nazionale italiana e quello che succede nel resto del mondo, con un’eccellenza italiana che rischia di essere “soffiata” dalla concorrenza estera.
Si tratta nientemeno che di Carlo Ancelotti, l’allenatore che non solo ha vinto più Champions League di tutti, ma che ha trionfato in qualsiasi campionato sia andato, spagnolo, tedesco, francese e inglese. Ora però Re Carlo potrebbe addirittura ambire a vincere l’unico trofeo che gli manca, la Coppa del Mondo. Con l’Italia? No, col Brasile, che per la prima volta nella sua storia metterebbe la nazionale nelle mani di un allenatore straniero.
Italia, “popolo di CT” dove però il migliore va in Brasile
In questi giorni abbiamo registrato tra dimissioni ed esoneri gli addii di Luis Enrique (Spagna), Van Gaal (Olanda), Tite (Brasile), Martinez (Belgio), per citare i nomi più pesanti, ma a loro potrebbero aggiungersi anche Southgate (Inghilterra) e Santos (Portogallo) che ad oggi sono in bilico. Intanto chi è ancora ben saldo al suo posto è Roberto Mancini, forte del titolo di campione d’Europa, ma nonostante la qualificazione al Mondiale fallita. Quanto ci costa però questa riconoscenza ora?
Il prezzo è probabilmente il più alto possibile, perché tra tutte le ipotesi fatte, non si è considerata la più logica. Il miglior allenatore italiano al Mondo: Carlo Ancelotti che si candiderebbe a diventare letteralmente l’eroe dei due mondi, qualora dopo aver vinto tutto nel Vecchio Continente, riuscisse a riportare in Brasile quella coppa del Mondo che manca ormai da 20 anni.
Le condizioni e la benedizione “fenomenale”
Il tecnico italiano dunque non ha ancora accettato lo storico incarico, ma neanche chiuso la porta, anzi. Secondo diverse indiscrezioni avrebbe iniziato a dettare le prime condizioni, a cominciare dal fatto che vorrebbe arrivare al termine del suo contratto con il Real Madrid, quindi iniziare con il ruolo di CT della nazionale brasiliana nel 2024.
La vicenda che riguarda Ancelotti è per certi versi lo specchio di come vadano certe cose in Italia. Intanto l’idea è stata accolta piuttosto bene in Brasile, con un endorsement che sicuramente pesa molto. Ronaldo, il Fenomeno, infatti l’ha incoronato come “il migliore di tutti” e ne benedice l’ingaggio da parte della nazionale verdeoro, in cui Re Carlo ritroverebbe non solo Vinicius Jr, ma anche quel Neymar che avrebbe voluto al Chelsea quando era solo un ragazzino di belle speranze nel Santos.
Dopo La Gioconda esposta al Louvre quindi, una nuova beffa potrebbe attendere i tifosi italiani, ritrovarsi contro il miglior allenatore italiano di sempre, magari al prossimo Mondiale, sempre se gli Azzurri stavolta riusciranno a qualificarsi.