Brasile, il dopo Tite sarà straniero: perché potrebbe essere un’ottima soluzione. Si chiude un ciclo dopo l’eliminazione dai mondiali del Qatar
Si è chiuso un ciclo, una volta per tutte. Il Brasile che a distanza di quattro anni subisce un’altra clamorosa eliminazione ai quarti di finale di un mondiale di calcio ha ormai deciso di voltare pagina. Il doloroso ko ai calci di rigore contro la Croazia vice campione del mondo in carica sembra aver convinto i vertici della Federcalcio brasiliana a imprimere una svolta decisa, in netta controtendenza con il passato. Si chiude così dopo sei anni l’avventura del commissario tecnico Tite, al secolo Adenor Leonardo Bacchi.
Per una nazionale che ha disputato la bellezza di sette finali ai campionati del mondo, cinque vinte e due perse, due eliminazioni consecutive ai quarti rappresentano una vera e propria catastrofe. Di conseguenza, cambiare il commissario tecnico è una necessità cui non si può derogare. Un’impellenza che vede la federazione già impegnata nella ricerca di un sostituto all’altezza. E a sorpresa, in base ad alcune indiscrezioni che i diretti interessati non hanno affatto smentito, si fa strada con particolare concretezza l’ipotesi di un allenatore straniero.
Sarebbe la prima volta nella storia che la Selecao venga affidata a un tecnico non brasiliano. E in tal senso la Federcalcio avrebbe deciso di puntare su un grande nome, un profilo di altissimo livello in grado di guidare i verdeoro alla conquista della prossima coppa del mondo, l’edizione del 2026.
Brasile, il sogno per il dopo Tite è Pep Guardiola
Il sogno proibito dei dirigenti brasiliani è manco a dirlo Pep Guardiola. L’allenatore catalano però ha da pochissimo rinnovato il contratto con il Manchester City fino al 2025 ed è a questo punto impossibile che possa tornare sulle sue decisioni. L’idea di ingaggiare un ct straniero però può essere una giusta intuizione. E’ forse arrivato il momento per il Brasile compiere un salto in avanti, guardare al futuro con scelte originali e coraggiose.
Per questo un allenatore che non sia legato per nascita e storia al Brasile può rivelarsi un’idea azzeccata, purchè ovviamente si individui il nome adatto. E allora perchè non guardare ancora in Spagna: Luis Enrique o il sempre più ambizioso Mikel Arteta possono diventare soluzioni coraggiose e di ampio respiro.