Scoppia il nuovo giallo sull’addio di Cristiano Ronaldo dal Manchester United: ecco perché ten Hag è rimasto senza parole.
Cristiano Ronaldo ha rescisso il contratto con il Manchester United a seguito dell’intervista con Piers Morgan, pubblicata prima della spedizione in Qatar con il Portogallo. Il cinque volte Pallone d’Oro, però, non è la prima volta che lascia il proprio club tra malumori e polemiche.
Infatti, come ha ricordato il giornalista Aldo Cazzullo ai microfoni della trasmissione su TvPlay, il portoghese ha diversi problemi di comunicazione: “Ha chiuso male col Real, con la Juve e anche col Manchester. Qualche problema nei rapporti evidentemente ce l’ha…“. E in effetti, la conferma sembra arrivare proprio da ten Hag, allenatore dei Red Devils, rimasto spiazzato dalle parole di Cristiano Ronaldo: ecco perché è scoppiato il giallo dopo l’intervista.
Cristiano Ronaldo e il giallo sull’addio: perché ten Hag non se l’aspettava
L’asso della nazionale portoghese è svincolato e dopo il Mondiale sarà libero di firmare con qualsiasi club. Il Manchester United ha praticamente “scaricato” il suo numero 7 dopo le parole rilasciate a Piers Morgan, risultate inadeguate e denigratorie nei confronti di società e tecnico. “Il club non poteva accettare quell’intervista – ha svelato dal ritiro in Spagna ten Hag, ai microfoni della BBC – Conosceva le conseguenze“.
E infatti, la società inglese non ci ha messo molto a maturare l’idea di rescindere con il proprio calciatore. Oltretutto, Cristiano Ronaldo ha rivelato di essersi sentito tradito. Non può dire certamente il contrario ten Hag: “Non mi ha mai detto che avrebbe voluto lasciare il Manchester United. Abbiamo parlato in estate, quando mi disse che entro una settimana avrebbe deciso se trasferirsi o restare. Quando abbiamo riparlato, mi disse che sarebbe rimasto con noi. Fino all’intervista non ha mai manifestato l’idea di andarsene dal Manchester“. Poi il mister ammette: “Volevo che restasse e che facesse parte del progetto perché è un grande giocatore e ha una grande storia“. Le cose, però, sono andate diversamente. E tutto per i modi e i tempi di comunicazione del tutto errati.