Caos arbitri, la soluzione in vista del futuro: tifosi divisi. I fischietti italiani rischiano di essere travolti da un altro scandalo
Gli arbitri italiani sono ancora una volta nella bufera. In seguito alle dichiarazioni rilasciate dall’ex procuratore capo dell’AIA, Rosario D’Onofrio, finito in carcere sotto l’accusa di favorire e promuovere il traffico di stupefacenti, sarebbero emersi dei gravi e inopportuni comportamenti da parte del presidente dell’associazione italiana arbitri, l’ex direttore di gara Alfredo Trentalange.
Alla chiusura delle indagini condotte dal procuratore federale, Giuseppe Chinè, la posizione di Trentalange si è fatta insostenibile. Secondo la Procura federale il capo degli arbitri aveva “la diretta responsabilità delle nomine dei vertici degli organi di giustizia AIA” ed ha poi “omesso di assumere qualsiasi iniziativa, anche la più minimale, volta e finalizzata ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità del sig. Rosario D’Onofrio prima della proposta, fatta dallo stesso Trentalange“.
L’ex arbitro torinese avrebbe dunque tenuto un grave e reiterato comportamento in palese violazione del Codice di Giustizia Sportiva. In parole povere, non solo non avrebbe dovuto promuovere a capo della Procura un personaggio così controverso, ma non avrebbe neanche dovuto proporne la nomina. Insomma, un altro potenziale terremoto che si va ad aggiungere a quello che sta facendo tremare la Juventus.
Caos arbitri, la soluzione in vista del futuro: “VAR a chiamata”
Ma secondo il giornalista Antonello Angelini, intervenuto nella diretta di Calciomercato.it ai microfoni di TvPlay, i problemi reali all’interno del mondo arbitrale sono altri. E riguardano esclusivamente la cosiddetta sfera tecnica. Le sue dichiarazioni hanno già fatto e faranno discutere a lungo i tifosi di tutte le squadre.
“Sono altre le cose che non vanno nel mondo arbitrale. Ci deve essere il VAR a chiamata, voglio che l’arbitro si prenda la responsabilità di dire davanti a tanti spettatori che in quel caso non è calcio di rigore. Ci sono tanti casi in cui il VAR ha corretto decisioni esatte e giuste da parte degli arbitri. Io trovo che, due volte a partita, l’arbitro debba essere chiamato al VAR”.
Dunque, nel corso di una gara gli allenatore devono avere la possibilità di richiamare il direttore di gara al monitor in occasione di episodi controversi. Un po’ quanto accade già negli Stati Uniti durante le partite di football americano.