Julian Alvarez è diventato il nuovo centravanti dell’Argentina ai Mondiali in Qatar: le curiosità che non sai sulla stellina sudamericana.
Dopo lo spavento iniziale, l’Argentina si è subito rialzata e può continuare a inseguire il successo ai Mondiali. Il prossimo ostacolo sarà l’Olanda, avversario dei quarti di finale dove tra gli osservati speciali, oltre al solito Messi, ci sarà anche Julian Alvarez. Il nuovo numero 9 dell’Albiceleste ha ormai scalzato Lautaro Martinez dal ruolo di titolare, prendendosi subito la scena come al Manchester City.
Tanti tifosi e appassionati, quelli che non masticano troppo il calcio, si sono incuriositi da un giovane ragazzo con la faccia piena di bruffoli indossare e segnare con una maglia pesante dell’Argentina. D’altronde fino a pochi mesi fa in pochi conoscevano Julian Alvarez, il talento prodigio cresciuto ed esploso nel River Plate prima di essere acquistato quest’estate niente meno che dal Manchester City.
Un salto abbastanza importante per la prima esperienza in Europa dove ha subito dimostrato a tutti perché Guardiola l’ha voluto in squadra. Il classe 2000, nonostante il poco spazio, lascia sempre il segno quando scende in campo e sta confermando di essere un vero predestinato anche in Nazionale. La sua media gol non è ai livelli di Haaland, il suo compagno ai Citizens, ma ci siamo vicini (uno ogni 118 minuti) e a differenza sua ha segnato in ogni competizione e si sta prendendo la scena anche in Qatar.
Quando uno ha il gol nel sangue c’è poco da fare e Julian Alvarez continua a dimostrarlo. Per il 20enne argentino cambia poco il tipo di palcoscenico perché l’esito è sempre lo stesso: sai che da un momento all’altro gonfierà la rete avversaria. Una sensazione che si sta respirando anche durante le partite dell’Argentina ai Mondiali dove ha sempre timbrato il cartellino quando è partito titolare.
Nello specifico, dopo i subentri con Arabia Saudita e Messico, ha colpito Polonia e Australia partendo dal primo minuto al centro dell’attacco della squadra di Scaloni. Una grossa responsabilità per un ragazzo che continua a vivere il suo sogno quasi senza accorgersi di stare riscrivendo la storia alla prima rassegna iridata in carriera.
Nel match con l’Olanda potrebbe raggiungere un primato molto significativo della Selecciòn, diventando il quarto giocatore a segnare nelle prime tre partite da titolare ai Mondiali. Al momento ci solo riusciti soltanto Guillermo Stabile nel 1930, Oreste Corbatta nel 1958 e Hernan Crespo nel 2006. Un altro incentivo per esultare come “Spiderman”, lo stesso gesto di Sergio Aguero, che però in questo caso esprime una vera corrispondenza col soprannome.
Da sempre il classe 2000 è chiamato “araña” (il ragno) che gli fu dato da suo fratello perché “quando gioca sembra avere più di due gambe” tanto quanto è rapido e scattante. Un’altra curiosità riguarda la sua vita privata, tenuta molto nascosta sui social, fino all’uscita allo scoperto con la coetanea Maria Emilia Ferrero. I due condividono la stessa passione per lo sport perché la ragazza è un’insegnante di educazione fisica e lo sta seguendo da vicino in Qatar sperando di condividere ancora nuove gioie col suo bomber.
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