L’inchiesta Prisma della Procura di Torino mette la Juventus di fronte a sfide decisive in Italia e in Europa. La vicenda chiama in causa anche media e tifosi
“Sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni sportive” della UEFA. Sono questi i rischi principali che la stessa Juventus ha esposto nella relazione finanziaria al 30 giugno 2022 come conseguenza dell’inchiesta Prisma. Nei casi più gravi, scrive il club, i bianconeri potrebbero anche “non essere in grado di partecipare alle competizioni nazionali e/o europee”.
La storia è ormai nota, anche se il moltiplicarsi di stralci di intercettazioni rischia di far perdere di vista gli elementi centrali e fondanti dell’indagine. La Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, autorità garante e indipendente sulle società quotate come la Juventus, ha chiamato in causa la Procura di Torino per i pagamenti differiti delle mensilità ai calciatori. Una prima volta, durante il lockdown del 2020, la Juve si è accordata con tutti i calciatori. Nel 2021 gli accordi sono stati portati avanti su base individuali.
Nel primo caso, quello più noto, la Juve comunica che i calciatori avrebbero rinunciato a quattro mensilità, con un risparmio di 90 milioni. Ma tre di queste, in base a successive scritture private, sarebbero poi state restituite l’anno successive con le spese caricate sul bilancio 2020-21. E lo stesso sarebbe accaduto l’anno successivo, motivo per cui Cristiano Ronaldo ritiene di dover ricevere ancora 19,9 milioni.
Capuano sulla Juventus: “Serve tempo per capire”
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Se l’inchiesta dovesse far emergere che la Juve ha presentato uno o più bilanci non corrispondenti alla situazioni reale, perché gli stipendi sarebbero stati effettivamente pagati, le sanzioni arriverebbero inevitabilmente per i dirigenti responsabili.
Sul piano sportivo, almeno in Serie A, appare difficile immaginare una retrocessione perché bisognerebbe provare che tali manovre erano finalizzate all’iscrizione al campionato. Ma con i due aumenti di capitale approvati in tre anni per 700 milioni complessivi rendono arduo pensare a un’ipotesi simile
Anche secondo il giornalista Giovanni Capuano, intervenuto ai microfoni di calciomercato.it nella trasmisione TvPlay in onda su Twitch, “la Juventus dovrà rispondere sportivamente, ma non ho la certezza che dal punto di vista sportivo ci sia la ricaduta che si immaginano”.
Non bisognerebbe, soprattutto, avere fretta di riaprire il processo sportivo da parte della Procura della FIGC che ha assolto già la Juve per la questione delle plusvalenze. “L’esperienza di Calciopoli dovrebbe insegnare qualcosa – ha detto -. Lancio una provocazione. Facciamo il processo sportivo alla Juventus sulla manovra stipendi o discutiamo dei rapporti con gli altri club? Ci vogliamo prendere tempo per capire?”.
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Proviamo allora a capire come stanno le cose. L’indagine è iniziata a maggio del 2021. Affidata ai sostituti procuratori di Torino Ciro Santoriello e Mario Bendoni e all’aggiunto Marco Gianoglio, si basa soprattutto sulle intercettazioni. In un primo momento il focus è sulle plusvalenze gonfiate, ma dal controllo dei bilanci emergono le “manovre stipendi”.
Ovvero gli accordi per pagare le mensilità nel campionato successivo, raggiunti con scritture private, di cui non c’è traccia nelle relazioni di bilancio. La Guardia di Finanza perquisisce la sede della Juve, di avvocati e notai che hanno seguito la vicenda e consolida la tesi dei pm.
Tredici gli indagati, la Juventus come club e i dirigenti. Sono accusati di falso delle comunicazioni sociali, false comunicazioni rivolte al mercato, ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza, aggiotaggio e uso di fatture per operazioni inesistenti.
Gli scenari sportivi in Italia e in Europa
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La Procura della Federcalcio ha acquisito il nuovo materiale e ha riaperto l’indagine. E’ un atto dovuto, per verificare eventuali irregolarità che potrebbero emergere attraverso dichiarazioni intercettate degli stessi protagonisti.
In Italia, difficilmente si andrà oltre una multa o al massimo qualche punto di penalizzazione. Ma, ha detto Capuano, “ho l’impressione che si stia creando il sentimento popolare per andare a decidere velocemente e sanzionare”.
Diverso è invece lo scenario in Europa. La Juventus ha infatti raggiunto un accordo transattivo, un settlement agreement, per la sanzione da 23 milioni di euro stabilita dalla UEFA per le violazioni al fair playf finanziario. L’accordo è una sorta di patteggiamento, a cui la Juve è arrivata presentando i dati di bilancio dal 2018 al 2022. Se però quei bilanci fossero considerati irregolari, anche l’accordo rischia di saltare. E a quel punto la Juventus potrebbe anche finire esclusa dalla Champions League.