Marotta-Juventus, il ritorno di fiamma impazza tra i mass media: perché accettare sarebbe una follia e quali sono i piani del dirigente.
Le voci di un grande ritorno di Beppe Marotta a Torino, sponda Juventus, si fanno sempre più insistenti. Pochi giorni fa, durante la diretta della trasmissione TvPlay su Twitch, il giornalista Rudy Galetti ha addirittura annunciato di contatti tra le parti. Per la Repubblica, invece, si parla solo di interessamento. “Nessuna telefonata è partita, ma chi conosce Marotta sa che una chiamata potrebbe farlo vacillare“, sostiene il quotidiano.
L’amministratore delegato dell’Inter ha firmato un prolungamento con il club fino al 2025 e al momento un passaggio improvviso in bianconero sembrerebbe molto difficile. Il progetto nerazzurro, nonostante le difficoltà economiche della società e la relativa questione della cessione, sembra essere più solido di quello della Juventus. E ci sono diversi aspetti che Giuseppe Marotta dovrà prendere in considerazione prima di scegliere di tornare alla Continassa.
Marotta tra Inter e Juventus: qual è il suo vero piano
Perché sarebbe una follia scegliere la Juventus ora? Ebbene, chiaramente collaborare con la Vecchia Signora è sempre stimolante. Si tratta di uno dei club italiani più importanti, il più titolato in Italia. Tuttavia, a causa delle indagini, bisognerà capire quale sarà il futuro di questa società e se ci saranno importanti ripercussioni a livello sportivo. Attualmente, c’è chi ipotizza solo multe nei confronti dei dirigenti che avrebbero aggirato le regole, ma è ancora presto per stabilire se la vicenda possa avere riscontri anche in Serie A e soprattutto in Europa. E chiaramente, se dovesse arrivare una penalizzazione e/o un’esclusione dalle coppe, la sfida di Marotta diventerebbe ancora più complicata.
Insomma, l’esperto dirigente avrebbe molto da perdere lasciando il posto “sicuro” all’Inter. Oltretutto, circa un anno fa durante il Festival dello Sport a Trento, Marotta rivelò di voler lasciare il calcio dopo l’esperienza in nerazzurro: “Voglio dedicarmi ad altro“. Dunque, altri tre anni di emozioni a fior di pelle, poi l’addio. Varrebbe davvero la pena rivedere i piani per cominciare un progetto difficile, partendo da zero e pieno di insidie? Marotta riflette.