Juventus, l’inchiesta Prisma si evolve: la palla passa alle Procure, la FIGC non resta a guardare. Pronto un filone congiunto d’indagine.
Juventus, un filo rosso collega Torino al resto d’Italia. In un primo momento sembrava che la matassa bianconera potesse allargarsi oltre la Mole. L’inchiesta Prisma, invece, continuerà in loco. Da Torino prosegue l’analisi delle carte. Le accuse sono circostanziate e piuttosto pesanti. Si va dall’aggiotaggio alle false comunicazioni, ma finora nessun’altra Procura ha preso in carico le carte – con relative deposizioni – selezionate.
Ma secondo quanto rivelato in esclusiva da Calciomercato.it, la FIGC è pronta a riaprire l’inchiesta in base a quanto compare nella carte dei pm torinesi. Giuseppe Chinè, capo procuratore della FIGC, sta studiando gli sviluppi del procedimento con i suoi più stretti collaboratori.
Non c’è invece un allargamento dell’inchiesta penale. Almeno per ora, infatti, non si sono mosse le Procure delle città sedi delle altre squadre coinvolte nelle plusvalenze oggetto dell’inchiesta come Bergamo o Genova. Questo significa soltanto che occorre aspettare. Soprattutto alla luce delle dichiarazioni, presenti nei verbali, quindi a tutti gli effetti un atto giudiziario, dei calciatori.
Non resta che aspettare. La FIGC attende che il rinvio a giudizio di Agnelli e altri 12 indagati, scrive Calciomercato.it in esclusiva, sia esecutivo. Anche la Uefa attende sviluppi in tal senso: se dalle carte dovessero emergere ulteriori conferme, la Vecchia Signora rischierebbe anche a livello europeo.
Dato che le licenze per partecipare alle coppe europee vengono rilasciate su precise indicazioni della Federazione di riferimento: un lavoro di concerto, la cui musica stavolta non piace ad Agnelli e altre dodici persone. Tutti rinviati a giudizio, in attesa di capire quale sarà il loro destino. Calendario alla mano l’udienza preliminare dovrebbe essere fissata tra febbraio e marzo. Poi si tratta solo di capire quando ci sarà il rinvio a giudizio. Attesa in cui la FIGC sarebbe pronta ad avviare un’inchiesta congiunta e di supporto: Giustizia ordinaria e sportiva pronte a unire le forze.
Per quanto riguarda, invece, le altre date resta come riferimento primario il 18 gennaio 2023. Giorno in cui la Juve vivrà il suo ennesimo anno zero: il Consiglio di Amministrazione si riunirà per rimettere al proprio posto i principali tasselli. Agnelli e soci sono attualmente dimissionari, ma restano al timone in regime di prorogatio. Giancarlo Ferrero e Scanavino pronti a subentrare. Ogni cosa al suo posto: “La Juve è più grande di qualsiasi uomo la guiderà”, ha dichiarato Andrea Agnelli. Discorso al sapore di déja-vu, purtroppo i tifosi ricordano bene cos’è successo la prima volta.
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