Troppe plusvalenze fittizie in Serie A? Mino Raiola aveva la soluzione giusta: ecco che cosa bisognerebbe fare.
La Juventus è sotto attacco mediatico a causa delle intercettazioni e delle indagini, iniziate dalla Consob nel luglio 2021 e proseguite successivamente dalla Procura di Torino. Il club bianconero avrebbe modificato i valori dei bilanci, aggirando le regole e commettendo, tra le accuse mosse dalle autorità, un reato di false comunicazioni al mercato. Tutto chiaramente da verificare, per ora i pm hanno mosso solo accuse importanti che metterebbero in cattiva luce Agnelli e i suoi vecchi collaboratori. Ma intanto le intercettazioni degli ex dirigenti della Juve di giorno in giorno imbarazzano l’intera società, e non solo.
Secondo i vertici del calcio e dello sport italiano, da Gravina al ministro dello Sport Abodi, presto altri club potrebbero finire sotto indagine per reati simili imputati alla Juventus. In particolare, Agnelli e i suoi dirigenti avrebbero dilazionato gli stipendi dei calciatori, scrivendo a bilancio alcuni valori non reali, che avrebbero consentito alla squadra di iscriversi al campionato e giocare in Europa, motivo per il quale l’UEFA avrebbe aperto un’ulteriore indagine. Anche le plusvalenze messe a bilancio – non solo della Juve – sono state esaminate a livello sportivo, ma la giustizia non ha potuto prendere alcun provvedimento, poiché il valore dei cartellini dei calciatori non è oggettivo.
Chiaramente, di questo passo, i club italiani potrebbero continuare a “drogare” i propri bilanci attraverso plusvalenze surreali o fittizie. Questo “sporco gioco” non regolamentato mina all’equa competizione a cui vorrebbe ambire il ministro dello Sport. E la soluzione sembra essere sotto gli occhi di tutti: Mino Raiola aveva indicato la strada.
Calciomercato, qual era il sogno di Raiola
Durante un’intervista rilasciata ad NRC alla fine del 2021, l’agente Mino Raiola svelò di avere un sogno nel cassetto: realizzare un sistema oggettivo per valutare i calciatori. “Vorrei sviluppare una misura oggettiva. Servirebbe un algoritmo, una formula, per non dover più negoziare i prezzi“, diceva il noto procuratore campano, celebre per le commissioni inserite nelle operazioni dei suoi calciatori. E in effetti, sarebbe una vera rivoluzione per il calciomercato.
Tuttavia, è di difficile attuazione, poiché servirebbe un algoritmo unico che metta d’accordo davvero tutti, FIFA in primis. Insomma, servirebbe un grosso intervento dall’alto, che comporterebbe un nuovo modo di negoziare i cartellini dei calciatori. E chiaramente, anche le figure dei procuratori potrebbero cambiare notevolmente.
A cosa servirebbe l’algoritmo
Un algoritmo o una formula, che renda i valori dei cartellini degli atleti oggettivi, potrebbe evitare situazioni di difficile comprensione che vede protagonisti giocatori calcisticamente mediocri, venduti a cifre folli. Le plusvalenze permettono di aumentare il bilancio, alterando i valori e, in qualche modo, minano la regolarità di una competizione.
Dunque, un sistema oggettivo del calciomercato potrebbe essere una soluzione ideale, non solo per la Serie A, ma per tutto il sistema calcistico internazionale. Ormai i cartellini e gli stipendi dei calciatori sono arrivati alle stelle. Se pochi anni fa sembrava quasi “scandaloso” che Bale passasse dal Tottenham al Real Madrid per 100 milioni, oggigiorno ci spaventerebbero relativamente poco le cifre per cui Mbappé possa lasciare il PSG. Insomma, serve un regolamento chiaro per il calciomercato e non solo. Serve trasparenza e rendere credibile l’intero sistema calcistico, sempre più in difficoltà ed imbarazzante.