Qatar 2022, ennesimo episodio drammatico nel corso del Mondiale: dalle lacrime sugli spalti all’incredulità in campo, cos’è successo.
Il Mondiale come finestra sugli abusi: è successo molte volte dall’inizio della competizione. La politica è compenetrata nel calcio giocato come una lama nel burro. L’attenzione, oltre al campo, è alle reazioni. C’è una forte componente di imbarazzo e tensione perenne che non fa bene allo svolgimento dell’evento. Sminuisce qualcosa che dovrebbe avere un valore collettivo. Troppi sono i retroscena con cui fare i conti: basti pensare che, dopo Iran-Stati Uniti, gli iraniani hanno esultato perché contenti di tornare a casa. Minacce, vessazioni e tanto altro. Al punto che quasi nessuno sembra essere davvero contento.
Ci sono, poi, quei drammi che segnano per altri motivi ugualmente forti. Tanto da costringerti a lasciare una partita a metà: è successo ad Ayew. Calciatore del Ghana. Nella partita con l’Uruguay, l’uomo è uscito all’intervallo per soccorrere la figlia. Giovane che è svenuta sugli spalti subito dopo che il padre ha sbagliato il rigore. Partite del genere alcuni le sentono più di altre. Per questo l’uomo si è fatto sostituire all’intervallo appena ha saputo delle condizioni di sua figlia. Dritto verso il primo ospedale dove la ragazza è sotto osservazione. Attimi di tensione per Ayew che comunque ha agito tempestivamente.
Qatar 2022, che paura per Ayew: perchè ha abbandonato il match contro l’Uruguay
L’aria qatariota indispettisce molti, ma gioca anche brutti scherzi in questo Mondiale dove spesso si ribaltano i favori del pronostico. Del calcio giocato, però, sembra non importare a nessuno di fronte a certi eventi: “Ci sono cose più importanti nella vita”, si sente dire come l’unico mantra possibile. Ancora a pensare se certe situazioni si potevano evitare oppure no.
Quel che è successo alla figlia di Ayew è solo uno dei tanti episodi limite. Pubblico che soffre anche per il clima: le temperature sono particolari, ecco perché negli stadi c’è sempre l’aria condizionata. Componente che mette in dubbio la presunta svolta green del Paese ospitante che resta, comunque, l’ultimo dei problemi alla luce di ben altre – ed evidenti – criticità. Talvolta il privato fa capolino nel pubblico: è lì che torniamo ad essere, per un attimo, più umani. Con tutto quello che comporta.