Juve, nulla è perduto. Lo scudetto, al momento un miraggio, è ancora possibile. Ecco perché il serbo Dusan Vlahovic sarà decisivo
Il suo gol, il primo in un Mondiale e alla prima da titolare da oltre un mese, non ha evitato la prematura eliminazione della sua Serbia da Qatar 2022, sconfitta per 3-2 dalla Svizzera che così è approdata agli ottavi di finale dove incrocerà i guantoni con il Portogallo di Cristiano Ronaldo.
Eppure, Dusan Vlahovic (ovviamente è di lui che stiamo parlando) ha qualche motivo per sorridere. La rete contro gli svizzeri ha certificato non solo quello che già si sapeva, cioè che ha il gol nel sangue, ma anche che la fastidiosa pubalgia che ha condizionato il suo rendimento dell’ultimo periodo è quasi alle spalle. Lo ha confermato lo stesso attaccante serbo nell’intervista concessa a “La Gazzetta dello Sport”, in edicola oggi: “Sto bene, il dolore è diminuito tanto ma è presente ancora. Mi sento molto meglio, la sostituzione è stata una scelta del mister. Non è stato facile ma sto bene”.
Dunque, il Mondiale restituisce alla Juventus un Dusan Vlahovic che, sulla via della completa guarigione, si avvia a ritornare ai suoi livelli. Una buona notizia per i tifosi bianconeri e per Max Allegri che nella seconda parte di stagione potrà contare sui gol del serbo, fondamentali per inseguire il sogno di una rimonta che, anche alla luce del terremoto che ha investito la società bianconera, avrebbe del miracoloso.
Juventus, la carica di Vlahovic: “Lotteremo fino alla fine”
Il serbo, da parte sua, non si nasconde mettendo nel mirino lo scudetto: “Noi giochiamo partita per partita, siamo a 10 punti dal Napoli che gioca un grandissimo calcio ma la Juve non molla mai. Lotteremo fino alla fine“.
D’altronde, dopo la precoce uscita dal Mondiale (“Abbiamo perso, andiamo a casa, le sensazioni non sono buone ma guardiamo avanti. A marzo torniamo in campo, dobbiamo provare a qualificarci all’Europeo”) che segue quella dalla Champions League, lo scudetto resta l’unico grande obiettivo che i bianconeri possono ancora centrare.
Insomma, Dusan Vlahovic non si mostra per nulla preoccupato dai potenziali riflessi negativi sulla squadra degli sviluppi delle varie inchieste (Procura della Repubblica di Torino, Procura Federale e UEFA) sui bilanci societari e delle dimissioni in blocco del CdA e del Presidente Andrea Agnelli: “Vediamo ora quando torno in Italia, non ho capito bene che cosa sia successo. Ma mi ha fatto grandissimo piacere avere Agnelli come Presidente. Preoccupazioni? Io sono un calciatore, sono concentrato sul campo“.
E proprio la grinta e i gol di un Vlahovic ritrovato e dal dente avvelenato (anche per questioni extracalcistiche, il presunto flirt con la moglie di Rajkovic) saranno l’ago della bilancia nella stagione di una Juventus in bilico tra il flop e il riscatto.