Pippo Inzaghi, l’ex Presidente torna a parlare del campione: uno dei Patron più rappresentativi per la sua carriera svilisce il tecnico.
Pippo Inzaghi ha sempre risolto ogni cosa in extremis, dalle partite alle crisi con le squadre: i suoi gol o le sue tattiche sono risolutrici a tal punto da rimettere in discussione ogni cosa. Diverse esperienze su numerose panchine di Serie B e anche la tentazione Serie A ha arricchito il suo Curriculum. Il tempo passa e l’ex Milan si reinventa alla Reggina. I calabresi sfideranno il Brescia di Massimo Cellino. Tutto bene se non fosse che Inzaghi con le Rondinelle ha un conto aperto.
Le controversie prima, durante e dopo il percorso tecnico: una risalita netta “premiata” con l’esonero da parte del Patron. Incomprensioni. Una motivazione che non torna, ma Cellino prova finalmente a fare chiarezza. Il favore del tempo ha messo le cose a posto, quantomeno nell’ottica di un chiarimento. Troppo presto per parlare di rappacificazione. “Con Inzaghi è finita – ammette Cellino – perchè non credeva abbastanza nei suoi mezzi. Lo riconfermai dopo un periodo altalenante e ha pensato che lo tenessi soltanto per la clausola. I rapporti si sono deteriorati. Quello che sta facendo dimostra comunque che è un bravo allenatore”.
Quella con il Brescia, quindi, è una pagina tutt’altro che chiusa. Ora Inzaghi è altrove, ma chiarire con le Rondinelle era d’obbligo: la porta resta socchiusa, magari per un futuro in cui ci sarà bisogno di ripartire da dove si era interrotto. Se così non fosse, resterà ugualmente la stima dopo alcune frizioni. Inzaghi incassa e non reagisce, per il momento. Lo farà sul campo: la Reggina prepara al meglio il match. Determinazione e volontà di lasciare un segno. Le parole finiscono nel momento in cui i fatti sono chiari. Cellino e Inzaghi restano due opposti che hanno ripreso, forse, ad attirarsi. In campo, però, non c’è spazio per i trascorsi.
Conta solo il presente, dimensione che Inzaghi conosce benissimo e vuole trasformare lo scetticismo in ulteriore occasione di riscatto: dimostrare ancora a Cellino che il suo è stato – e resta – un giudizio affrettato. Come quando era giocatore: sempre all’attacco. Le sfide da dentro o fuori non sono finite. Questo è un confronto da tutto per tutto, in cui – oltre al risultato c’è in ballo un pezzo di cuore e tanta credibilità.
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