Improvvisa accelerata della Procura della Repubblica di Torino: ecco la svolta pazzesca che fa tremare la Juventus
Come fatto notare da molti, le improvvise dimissioni del Consiglio d’Amministrazione della Juventus e conseguentemente quelle dell’ex Presidente Andrea Agnelli avevano come obiettivo quello di evitare guai giudiziari peggiori, ossia l’eventuale richiesta di misure cautelari per reiterazione del reato in vista dell’approvazione del prossimo bilancio d’esercizio del club bianconero.
Qualsiasi intervento in sede di bilancio, infatti, avrebbe potuto compromettere la già delicata situazione del Presidente uscente e degli altri componenti del Consiglio d’amministrazione della società piemontese, iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Torino con le ipotesi di reato di falso in bilancio e false comunicazioni.
In pratica, apportare delle modifiche al bilancio sarebbe apparsa come un’ammissione di colpa alla luce delle sunnominate ipotesi di reato mentre approvarlo così com’è, definito dai sindaci e dai revisori contabili del club bianconero, secondo quanto riportato dal “Corriere della Sera”, “impresentabile” (“Se portate in assemblea questo bilancio, dobbiamo andare in Procura”), avrebbe configurato una nuova ipotesi di reato. Ecco perché le dimissioni in blocco del CdA juventino più che voluto sono un atto dovuto.
Juventus, svolta pazzesca: la Procura ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio
Tempismo perfetto, quello degli ex amministratori della Juventus, dal momento che, come riferisce l’edizione in edicola oggi del “Corriere dello Sport”, la Procura della Repubblica di Torino ha deciso affrettare i tempi firmando la richiesta di rinvio a giudizio per la Juventus, per l’ex Presidente Andrea Agnelli e per altre 11 persone.
Nello specifico, i dirigenti rinviati a giudizio sono Pavel Nedved, Fabio Paratici, ex Direttore sportivo bianconero, attualmente al Tottenham, l’ex Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi.
Invece le posizioni dei componenti del collegio sindacale Piccatti, Paracchini e Lirici sono state stralciate in vista della richiesta di archiviazione. Ora la palla passa al Gup che, ai sensi dell’art. 418 del codice di procedura penale, avrà cinque giorni di tempo dal deposito della richiesta per fissare con decreto la data dell’udienza preliminare.