L’indagine sui conti della Juventus potrebbe avere conseguenze anche sulla presenza in Champions League. Iniziò tutto con Cristiano Ronaldo
L’indagine della Procura di Torino sulla Juventus potrebbe avere sviluppi anche a livello europeo. La Juventus è stata assolta in primo e secondo grado nel processo ordinario sulle plusvalenze. Ma la Procura ha aperto un nuovo fascicolo che riguarda gli accordi con i giocatori per la cancellazione del pagamento di una mensilità e il differimento del pagamento di altre tre durante il lockdown per la pandemia da COVID-19.
Secondo i pm i bianconeri avrebbero messo a bilancio un risparmio di 90 milioni, risultato della rinuncia a quattro mensilità (marzo-giugno 2020). Ma la realtà dei fatti è che tre di quelle quattro mensilità sono solo state pagate più avanti, per cui l’effetto finanziario della decisione è solo di 22.354.647,70 euro. Le integrazioni successive, ovvero i pagamenti differiti di tre mensilità, sono state deposititate in Lega ma i pm accusano i bianconeri di non aver mai reso pubbliche le scritture private a garanzia del pagamento incondizionato delle tre mensilità ai calciatori.
Juventus, cosa rischia nel processo sportivo
L’inchiesta potrebbe avere, se dovessero emergere profili di colpevolezza, conseguenze a livello di giustizia sportiva. Si va dalla multa alla penalizzazione per la società che “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti“.
Si può arrivare fino alla mancata iscrizione al campionato o alla retrocessione. Ma questo appare come uno scenario francamente improbabile. Perché alla retrocessione coatta si arriva se si dimostra che le irregolarità contabili siano state commesse al fine di ottenere l’iscrizione al campionato. E la Juventus, alla luce degli aumenti di capitale da 700 milioni di euro negli ultimi tre anni, non pare proprio rientrare in questo scenario.
Il rapporto con la UEFA e il fair play finanziario
Le conseguenze del processo a Torino potrebbero aprire un nuovo fronte con la UEFA, anche se totalmente distaccato e indipendente dalla contrapposizione sulla SuperLega.
Infatti la UEFA ha aperto un’indagine se siano state commesse irregolarità da parte della Juventus. Si tratta di un atto dovuto dopo che la Prima Camera dell’Organo di controllo dei club aveva raggiunto un accordo transattivo con i bianconeri per violazione dei parametri sul pareggio di bilancio richiesti dal fair play finanziario. Negli esercizi chiusi al 30 giugno 2018, 2019, 2020 e 2021 (l’attuale periodo di rilevazione del fair play) la Juventus ha registrato perdite per 19, 40, 90 e 210 milioni, per un totale di 359 milioni. Anche se la UEFA ha stabilito che le stagioni 2019-20 e 2020-21 vadano contate come una sola e le relative perdite complessive divise per due, siamo comunque lontani dai parametri richiesti dalla UEFA.
Per questo la Juventus si è impegnata a non superare i 60 milioni di rosso aggregato in tre anni, che potrà essere aumentato fino a un massimo di 10 milioni di euro in caso di buona salute finanziaria. E sarà per questo monitorata fino al 2026.
La Procura di Torino, però, sta indagando sui bilanci 2020 e 2021, e quello del 2022 dovrà essere approvato il prossimo 27 dicembre. Alla luce di questo scenario la UEFA si è in sostanza riservata il diritto di rescindere il settlement agreement, intraprendere azioni legali e imporre misure disciplinari se dovessero emergere irregolarità.
Valore e peso di Cristiano Ronaldo sui conti della Juventus
Le perdite dei bianconeri hanno una genesi chiara. E’ iniziato tutto con il sogno Cristiano Ronaldo. Il portoghese, arrivato nell’estate del 2018, avrebbe dovuto essere il gioiello nella corona di una nuova Juve. Il simbolo di una società desiderosa di vincere la Champions League, trasformarsi in un brand internazionale e aumentare la quota di ricavi non dipendenti dalle prestazioni sportive per poter competere più stabilmente con le grandi d’Europa. Il piano è evidentemente ambizioso. Nel primo anno di Cristiano Ronaldo in bianconero il fatturato sale a 463 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto alla stagione del primo scudetto dell’era Conte (192 milioni).
Metà del suo triennio alla Juve Cristiano Ronaldo l’ha trascorso con la compagnia tutt’altro che gradita del COVID-19. La pandemia ha pesantemente decurtato i ricavi delle società derivanti da biglietteria e sponsorizzazioni, così Cristiano Ronaldo ha iniziato ad essere un peso per le casse bianconere, per gli effetti sul costo complessivo della rosa. Il suo appeal non è bastato a rendere sostenibile l’operazione.
Le carte Ronaldo e gli effetti sulla Juventus
Nel 2021, poi, il club e Cristiano Ronaldo si sono accordati. E siamo alle tre “carte Ronaldo” di cui ha parlato il giornalista Antonio Massari a calciomercato.it su TVPlay. Il calciatore si era ridotto lo stipendio, nel Maggio del 2021 – ha detto – più o meno consapevolmente stringeva un accordo ulteriore. Gli accordi partivano da Luglio, sarebbero quindi stati indicati nel bilancio successivo”. E siamo alle tre carte. La prima annunciava le altre due. La seconda spiega che Cristiano Ronaldo avrebbe ricevuto a rate 20 milioni se fosse stato ancora tesserato a luglio 2021, la terza prevedeva un incentivo all’esodo sempre della stessa cifra (19,5 milioni) della riduzione dello stipendio se a luglio 2021 non fosse stato più tesserato. “Se viene data soltanto l’informazione della rinuncia allo stipendio, e non vengono informati gli azionisti del resto, a quel punto non sono stati informati correttamente. Il punto è che devono essere messe a bilancio in maniera corretta” ha detto Massari, considerato che la Juventus è quotata in Borsa.
Quel sogno di grandezza, nato con Cristiano Ronaldo, si è trasformato in una “partita da ribaltare” come ha scritto Andrea Agnelli nella sua lettera di dimissioni. Forse anche a Nyon, sede della UEFA. Dalla Svizzera, comunque, filtra la massima prudenza sull’inchiesta della procura federale. Anche in questo caso, appare comunque presto per ipotizzare conseguenze irrevocabili per la Juventus. Perché i bianconeri perdano la licenza UEFA, e vengano esclusi dalle coppe europee, i giudici dovrebbero provare non solo la fraudolenta alterazione dei dati o la fornitura di informazioni false, ma anche dimostrare che tali azioni fossero finalizzati ad ottenere la licenza e qualificarsi alle coppe.