Dalle semifinali all’Europeo all’ultimo posto nel girone: fallimento Danimarca, le origini di una debacle inaspettata.
La Danimarca esce di scena subito da Qatar 2022 e non senza polemiche. I giornali locali hanno manifestato tutto il loro disappunto contro la nazionale allenata da ct Hjulmand. C’è chi ha accusato la squadra di esser stata vergognosa, chi ha titolato “Collasso scandaloso”, in riferimento alla vittoria dell’Australia per 1-0 all’ultima giornata. Ma com’è possibile che la Danimarca non sia riuscita mai a vincere in questo girone sulla carta più che abbordabile?
L’intero popolo si interroga sulle scelte del commissario tecnico, che ha confermato gran parte del blocco che ha conquistato le semifinali agli Europei dello scorso anno. E in effetti, difficile non confermare, dopo soli 12 mesi, un gruppo che ha stupito tutta l’Europa, nonostante le difficoltà. Chiaramente, la scorsa rassegna continentale è stata caratterizzata dal malore di Eriksen, oggi regolarmente in campo e titolarissimo della sua Selezione.
La squadra, però, è stata una delusione su tutti i fronti, specialmente dal punto di vista creativo e offensivo. E pensare che durante le qualificazioni per il Mondiale avevano strappato il pass solo dopo la Germania, confermando una realtà in grande crescita a livello europeo. Ma ecco che cosa non ha funzionato nel gioco di ct Hjulmand.
La nazionale danese ha conquistato la partecipazione al Mondiale grazie ai 30 gol segnati durante le qualificazioni. Una delle squadre più prolifiche d’Europa. Merito che va condiviso con tanti giocatori, soprattutto quelli da cui meno ci si aspettava un gol, come Maehle. Ma quelli che hanno davvero deluso sono stati gli attaccanti.
Il ct della Danimarca ha potuto contare su attaccanti non propriamente in salute dal punto di vista realizzativo. Dolberg ha giocato poco ed è a secco di gol da inizio stagione; Cornelius ha segnato appena cinque marcature e Braithwaite è fermo a 3 gol con l’Espanyol. Skov Olsen, invece, è stato praticamente uno dei migliori nell’avvicinamento al Mondiale, con otto reti realizzate con la maglia del Club Brugge. Tuttavia, nessun giocatore offensivo della Danimarca è riuscito a sbloccarsi. Infatti, l’unica marcatura del torneo l’ha messa a referto un difensore: Andreas Christensen.
E non è un caso che Hjulmand, scherzando, avesse chiesto in prestito Haaland per giocarsi le ultime chance per il passaggio del turno. Insomma, alla Danimarca è mancata la via del gol e anche la creatività in zona offensiva. Contro la Tunisia, in particolar modo, non ha espresso un calcio indimenticabile, tant’è che la formazione africana è riuscita a strappare un disperato pareggio a reti bianche.
E dunque, dopo la manifestazione continentale disputata con carattere e maestria, i vichinghi danesi escono di scena tristemente da Qatar 2022 a seguito di prestazioni di basso livello. E ora servirà una piccola rifondazione. Soprattutto, alla Danimarca serve un bomber…come Haaland.
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