L’ex fenomeno di Football Manager Freddy Adu ha raccontato il suo primo incontro con Leo Messi durante il Mondiale Under 20 del 2005
Freddy Adu ha fatto la fortuna di tanti allenatori a Football Manager. Statunitense di origine ghanese, ha debuttato nella Major League Soccer nel 2004, a 14 anni. A quell’epoca ha un contratto con la Nike, compare n una pubblicità per la Pepsi con Pelé, sulle scatole di cereali, sulla copertina della rivista Time. A sedici anni debutta in Nazionale. La sua sembra una storia di successo, ancor di cpiù quando il giovane prodigio sembra destinato alla Premier League. Se lo litigano Chelsea e Manchester United, anche se finirà poi al Benfica.
Ma i suoi sogni di gloria anno dopo anno naufragano. La sua è una lenta discesa verso l’anonimato calcistico. Ormai lo ricordano soltanto gli allenatori che si godevano i suoi rapidi progressi a Football Manager e magari riuscivano così a vincere campionati o Champions League con squadre senza i fondi delle big.
Quando era uno dei giovani giocatori più osservati del mondo, quando sembrava destinato a un grande futuro, Adu incontrò anche Leo Messi. Quel giorno fu una rivelazione per lo statunitense, considerato allora un talento destinato a un futuro da star.
Messi, quel primo incontro con Freddy Adu
Era il 2005, in Olanda si giocava il Mondiale Under 20. Adu era un punto fermo della nazionale degli USA, che in quella edizione della rassegna iridata giovanile ha incontrato l’Argentina. Messi partiva addirittura in panchina. “E’ entrato solo nel secondo tempo, e quel giorno ho dovuto ammettere che c’era un calciatore più forte di quanto fossi io allora, e quel calciatore era Messi” ha detto Adu in una rcente intervista.
“A quel tempo tutti mi elogiavano, era tutto un Freddy qua, Freddy la. Avevo una grande fiducia nel fatto di essere al massimo livello che potevo esprimere allora. Messi però giocò divinamente. Pensai: ‘Oh mio Dio’. Era migliore di me e l’ha dimostrato. L’Argentina vinse quel torneo e Messi distrusse tutti. Noi li battemmo 1-0 in quella partita, ma in spogliatoio tutti ci siamo detti che Messi avrebbe fatto cose irreali. E la cosa pazzesca era che non partiva nemmeno titolare. Non potevo crederci”.