La Francia, qualificatasi ieri agli ottavi del Mondiale, ha spezzato un pericoloso tabù che aveva colpito per prima l’Italia.
Prima un 4-1 in rimonta all’Australia, poi il 2-1 di ieri alla Danimarca, grazie alla doppietta in extremis di Kylian Mbappé. Così la squadra di Didier Deschamps ha fugato tutti quei dubbi che si erano generati dopo i diversi infortuni importanti che hanno condizionato la lista dei convocati dei francesi (per ultimi quelli di Karim Benzema, a poche ore dall’inizio della competizione, e di Lucas Hernandez, durante la prima giornata).
Così, i campioni in carica potranno affrontare la terza partita senza l’ansia di doversi qualificare, contro un’avversaria, la Tunisia, invece obbligata a vincere per sperare ancora. Quanto alla Francia, qualificarsi era certamente l’obiettivo minimo, con un roster così attrezzato. Eppure, il risultato può far sorridere un paese intero, con un sospiro di sollievo per coloro che già pensavano alla “maledizione” dei campioni, caduta proprio ieri dopo 12 anni.
Mondiale, la Francia spezza il tabù: perché i campioni possono sorridere
La prima vittima, suo malgrado, è inconsciamente stata l’Italia di Marcello Lippi. Da campioni del mondo in carica, infatti, gli azzurri non riuscirono a superare il girone in Sudafrica, nel 2010, contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Una sorte toccata – con le stesse premesse – alla Spagna, nel Mondiale giocatosi in Brasile, quattro anni dopo. La Roja, d’altronde, venne estromessa da un raggruppamento davvero duro, con Olanda, Cile ed Australia.
La Francia, invece, ha ambizioni altissime, quest’anno, e niente ha potuto fermarla nel Gruppo D. E pensare che, nel Mondiale di Russia 2018, anche la Germania (solitamente molto costante) era caduta nel girone da campione in carica. Per di più con squadre, un po’ come era accaduto all’Italia, sulla carta decisamente alla portata: Messico, Svezia e Corea del Sud.
Superato questo scoglio, e diventata la prima squadra matematicamente agli ottavi, Les Blues sperano invece di fare più strada possibile. Non è detto, però, che la cabala non torni nei pensieri dei transalpini: già quattro anni fa, ad esempio, nel girone una delle avversarie era l’Australia, e – per assurdo – una delle potenziali avversarie agli ottavi potrebbe essere proprio quell’Argentina già piegata in Russia.