Iran di nuovo sotto i riflettori dei Mondiali del Qatar. Questa volta, non riguarda l’inno ma lo scontro tra il c.t. Queiroz e Klinsmann.
Prendere parte ad un Mondiale non è mai una cosa semplice. Le pressioni derivanti già dalla sola partecipazioni, sono devastanti. Se a queste si aggiungono anche le aspettative e il desiderio di fare bene almeno una volta, tutto diventa ancora più complicato. A rendere tutto più difficile è anche il fatto che, magari, si è una piccola Nazione, con non una grande tradizione calcistica e di fronte vi sono i soliti giganti capaci di vincere di tutto e di più.
Ora servirà fare un ottimo risultato contro gli Stati Uniti per ottenere il pass per gli ottavi. Una piccola soddisfazione per una Nazionale e per un c.t. che ha dovuto rispondere alle critiche della prima partita a causa dell’inno, perché a tutto quello che è stato descritto poc’anzi, si aggiunge anche una tensione politica di una nazione che vive un momento storico estremamente complesso. A rendere persino più amara la vittoria contro il Galles, ci ha pensato Jurgen Klinsmann, che ha ben pensato di esprimere un’opinione controversa su Queiroz e la sua squadra.
E’ il caso dell’Iran di Queiroz che, nel girone B insieme ad Inghilterra, Stati Uniti e Galles, rischia di fare la vittima sacrificale. Certo, la vittoria per due a zero contro il Galles fa ben sperare e il pari a reti bianche tra Inghilterra e Stati Uniti, fa capire chiaramente che il tutto si giocherà nella terza e ultima gara della fase a girone.
Iran, Queiroz risponde a Klinsmann: è scontro
Un pensiero, quello del tedesco, che rischia di infuocare ulteriormente gli animi di Qatar2022. Uno scontro a distanza tra il c.t. portoghese dell’Iran e l’ex commissario tecnico di Germania e Stati Uniti. Ad incominciare però è stato quest’ultimo che, al termine della gara con il Galles, alla ‘BBC’ ha detto: “Questa non è casualità, è tutto fatto apposta. È parte della loro cultura e di come giocano, si sono lavorati l’arbitro alla perfezione. La panchina stava sempre saltando o parlando con il guardalinee o con il quarto uomo sulla linea laterale“.
Un affondo pesante, difficile da accettare, che prosegue proprio nei confronti dell’allenatore portoghese: “Questa è la sua cultura e il suo modo di fare – ha detto Klinsmann – e per questo Queiroz è perfetto per la nazionale iraniana. Ti stanno sempre in faccia e nell’orecchio. Keiffer Moore probabilmente può raccontarvi qualcosa al riguardo, ci sono tante piccole cose che non abbiamo visto. Ma questa è la loro cultura, ti fanno perdere la concentrazione, il che è molto importante“.
La risposta di Queiroz non è tardata ad arrivare che, attraverso Twitter, ha replicato al tedesco: “Non importa quanto si possa rispettare quanto ha fatto sul campo, questi commenti riguardo la cultura iraniana, la nazionale iraniana e i miei giocatori sono una vergogna per il calcio. Nessuno può ferire la nostra integrità, soprattutto se non è al nostro livello. Ci piacerebbe invitare Klinsmann al nostro ritiro, per socializzare con i giocatori dell’Iran“.
La replica però non termina qui anzi, finisce con un’esortazione alla fine e la speranza che il tedesco si dimetta dalla FIFA: “Vorremmo seguire con attenzione quale sarà la decisione della FIFA riguardo la sua posizione come membro del Gruppo di Studio Tecnico di Qatar 2022. Perché ovviamente speriamo che rinunci alla posizione prima di visitare il nostro ritiro“.
Dear Jurgen;
You took the initiative to call me Carlos, so I believe it is proper to call you Jurgen. Right?
Even not knowing me personally, you question my character with a typical prejudiced judgment of superiority.
(…) pic.twitter.com/JAq0l7Yp6n— Carlos Queiroz (@Carlos_Queiroz) November 26, 2022