Yunus Musah è uno dei talenti più interessanti che stanno emergendo ai Mondiali: il curioso rapporto con l’Italia del gioiello americano.
In questi primi giorni dall’inizio dei Mondiali si stanno già mettendo in mostra diversi giovani talenti pronti a prendersi la scena nei prossimi anni. Tra questi c’è Yunus Musah, uno dei tanti gioielli degli Stati Uniti che ha brillato contro la corazzata e più esperta Inghilterra nella seconda giornata del Gruppo B.
La rassegna iridata in Qatar sta facendo emergere e portare alla cronaca tante promesse dal grande futuro. Nonostante la loro età sono già titolari nelle proprie Nazionali dove giocano da veterani e senza nessuna paura. Come Yunus Musah, elemento fondamentale degli USA ancora imbattuti e in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale.
Un nome che la maggior parte dei tifosi non aveva mai sentito ma ha fatto presto a conoscere guardando le sue prestazioni contro Galles e Inghilterra, sempre partendo dal primo minuto. Nella squadra americana non manca certamente il talento e tra i tanti profili interessanti stuzzica molto quello del centrocampista del Valencia con un curioso legame con l’Italia.
Mondiali, occhi puntati su Musah: perché parla italiano
E’ un momento magico per Yunus Musah che sta incantando ai Mondiali a soli 20 anni. Il classe 2002 ha bruciato le tappe nella sua carriera, arrivando rapidamente ad alti livelli e meritando di restarci. Oltre a impressionare per la sua qualità e personalità in campo, forse la maggiore sorpresa dei tifosi è l’intervista rilasciata in italiano alla “RAI” dopo l’ultima partita.
In tanti si sono chiesti perché sapesse la nostra lingua e il motivo è davvero curioso. Il nazionale americano infatti nasce a New York da genitori di origine ghanese ma a pochi mesi si trasferisce in Italia, dove trascorre gran parte della sua infanzia iniziando a farsi notare col pallone tra i piedi. Nello specifico arriva con la sua famiglia a Castelfranco Veneto, comune della provincia di Treviso, e gioca diversi anni nelle giovanili del Giorgione Calcio 2000.
Una prima esperienza in cui, come raccontato dai suoi vecchi allenatori, si capisce subito che ha qualcosa di speciale rispetto ai suoi coetanei. Il suo soggiorno però finisce nel 2012 quando è costretto, per motivi familiari, a sbarcare in Inghilterra e continuare la sua crescita nell’Academy dell’Arsenal prima di essere ingaggiato nel 2019 dal Valencia, ora guidato da Gennaro Gattuso con cui non avrà problemi di comunicazione.