Un’altra incredibile rivelazione scuote ora il Mondiale in Qatar, facendo riferimento al rischio di punti di penalizzazione per l’Inghilterra.
Non c’è tregua dal Qatar. Il Mondiale, preceduto da 12 anni di polemiche dopo l’assegnazione della FIFA nel 2010, si sta ora svolgendo in un clima incandescente dopo gli ultimi mesi. Dapprima la discussione sui diritti umani dei lavoratori impegnati nella costruzione degli stadi, e poi quella relativa alle aspre regole contro l’omosessualità ed il trattamento verso le donne nel paese ospitante.
L’organismo principale del calcio mondiale è addirittura intervenuto vietando la “fascia arcobaleno”, ma scatenando l’indignata reazione non solo di federazioni, ma anche degli stessi giocatori, non ultima la Germania, con la foto a squadra schierata (con la bocca “tappata”) che ha fatto il giro del mondo. Ora, però, al centro dell’attenzione è finita l’Inghilterra, per il quale è stata paventata anche l’ipotesi durissima di alcuni punti di penalizzazione.
Penalizzazione per l’Inghilterra? La rivelazione scatena altre polemiche sulla FIFA
Anche in questo caso, tutto ruota intorno alla fascia “One Love”, con l’amministratore delegato della Football Association, Mark Bullingham, che ha rilasciato dichiarazioni che paiono quasi assurde, scatenando ulteriore indignazione contro la FIFA. “È intervenuta oltraggiosamente nei nostri confronti. Sapeva che avremmo aderito all’iniziativa di One Love,” ha ricordato, “perché la nostra federazione l’aveva dichiarato nei mesi scorsi, già a settembre. C’era un accordo e saremmo stati disposti ad affrontare una multa, poi le regole sono cambiate”.
L’aspetto più incredibile della vicenda, però, risale alle “minacce”, ad opera della FIFA, arrivate nei confronti dell’Inghilterra. A Itv Sports, Bullingham è stato perentorio: “Sono arrivati con gli arbitri, da noi, due ore prima della partita con l’Iran (vinta poi 6-2). Hanno minacciato non solo un cartellino giallo (oltre ad una multa) per il capitano Harry Kane, se avesse indossato la fascia, ma anche punti di penalizzazione. Una vera minaccia nei nostri confronti”.
I Tre Leoni, dunque, si sono affidate ai vertici della federazione per reagire contro la FIFA. L’iniziativa della fascia, ora, sembra destinata a decadere. Ma quel che è certo è che l’immagine dell’ente primario del calcio rischia di uscire da questo Mondiale con una credibilità intaccata non solo agli occhi degli appassionati, ma anche dalle grandi federazioni nazionali, che stanno cercando di far sentire il loro peso anche con i governi (come nel caso del ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser).
