Lionel Messi è accusato di non essere più decisivo come una volta. Il giocatore dell’Argentina è un problema o una risorsa?
L’Argentina può essere veramente considerata una delle favorite per la vittoria finale del Mondiale? La squadra di Scaloni è senza dubbio ricca e piena di talento, ma c’è qualcosa che stona nell’ambiente albiceleste.
La partita inaugurale, con tanto di sconfitta subita contro l’Arabia Saudita, ha sicuramente ridimensionato le prospettive iniziali dell’Argentina. Per molti, infatti, la squadra sudamericana, rientrava tra le favorite per la vittoria finale, eppure la prestazione vista contro la modesta formazione di Hervé Renard ha cambiato le carte in tavola.
I problemi principali dell’Argentina
A finire al centro del dibattito è per forza di cose Lionel Messi. Il diez albiceleste ha segnato il gol su rigore che ha portato in vantaggio i suoi, poi qualcosa si è rotto. Alcuni affermano che l’Argentina giochi in 10 e mezzo e che Leo Messi non sia più in grado di incidere come una volta. La Pulce in questa fase della sua carriera ha bisogno di giocatori che gli ruotano costantemente attorno, che gli aprano spazi visto che non ha più la mobilità e la gamba di una volta.
E’ anche vero che Messi arriva da un inizio di stagione piuttosto positivo al PSG, specialmente se paragonato all’anno scorso, ma l’Argentina in generale rischia di essere una squadra di figurine. Il 4-2-3-1 di Scaloni è fin troppo offensivo e pecca di equilibrio. Schierare De Paul al fianco di un Paredes totalmente fuori forma in un centrocampo a due è un rischio concreto di avere la formazione spesso spezzata in due. Perché non optare su Enzo Fernandez, giocatore forte e in grande ascesa con il Benfica? Gli esterni offensivi Papu Gomez e Angel Di Maria sembrano entrati in una fase calante della loro carriera. Entrambi hanno 34 anni, a febbraio 35, e non hanno più quella condizione atletica per incidere come qualche primavera fa.
Scaloni deve dunque trovare qualcosa di differente, magari insistendo su Julian Alvarez e Thiago Almada, due calciatori giovani, freschi e dal grande futuro. Non è sempre l’esperienza dei campioni a fare la differenza, ma anche la vivacità e il talento dei giovani. Un bel mix per risollevare l’Argentina e Messi, prima che il Mondiale in Qatar si trasformi in una disfatta.