Mourinho ct della Nazionale: lo Special One ha un piano

L’idea di diventare ct della nazionale non entusiasma José Mourinho, ma è solo questione di tempo: il piano dello Special One.

José Mourinho allena da fine anni ’80, subito dopo aver smesso di praticare calcio a livello agonistico. La sua carriera da giocatore non è stata indimenticabile, ma quella da coach è stata ricca di successi. Ha conquistato praticamente tutte le coppe dell’UEFA, dalla Coppa UEFA alla Champions League. Ha vinto persino la prima edizione della Conference League con la sua Roma. E ora proverà a tornare in Champions, attraverso uno dei primi quattro posti in campionato o attraverso la porta che l’Europa League mette a disposizione: bisogna vincere la finale.

José Mourinho
José Mourinho, allenatore della Roma (ANSA)

Nel frattempo, per la seconda parte della stagione, i giallorossi si presentano in Giappone per il ritiro invernale durante la sosta. Mourinho ha presentato la prima amichevole della tournée nipponica in conferenza stampa e ha parlato in conferenza stampa anche del Mondiale: “Non ho visto la vittoria del Giappone sulla Germania, la televisione era accesa ma mi sono addormentato, ero distrutto – spiega ai giornalisti il tecnico della Roma – Complimenti alla squadra, ma non è una sorpresa. E’ una buona nazionale che sta crescendo“. Successivamente, ha risposto ad una domanda sulla possibilità di allenare il Giappone: “Nel calcio mai dire mai, ma non penso che la nazionale giapponese abbia bisogno di me come ct. Ha tanti allenatori di un certo livello“. Insomma, lo Special One scarica la selezione asiatica. In passato ha già rifiutato due volte una nazionale: ecco perché non è ancora diventato commissario tecnico.

Mourinho, il piano per diventare ct di una nazionale

Mourinho e il sogno da ct
Mourinho e il sogno da ct (ANSA)

Quando ha lasciato il Chelsea, Josè Mourinho ha avuto l’opportunità di allenare l’Inghilterra. Il tecnico portoghese, però, scelse di rifiutare la proposta della federcalcio inglese: non si sentiva pronto. Un’altra proposta arrivò ai tempi del Real Madrid, quando il Portogallo cercava un nuovo ct e i dirigenti chiesero allo Special One: “Era un’offerta pazzesca per un lavoro part-time“.

Ma anche in quel caso, l’allenatore classe 1963 decise di glissare e proseguire la propria carriera nei club. I successi non sono mancati negli anni a seguire, motivo per cui può ritenersi soddisfatto di non aver accettato gli incarichi da commissario tecnico. Tuttavia, tra i sogni nel cassetto di Mourinho c’è anche quello di diventare commissario tecnico. Prima o poi, quando capirà di aver dato tutto con i club, potrebbe decidere di iniziare una nuova avventura stimolante. D’altronde, chi non vorrebbe José Mourinho ct della Nazionale?

 

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