Massimo Ferrero è l’ex presidente della Sampdoria protagonista di momenti non così semplici: la confessione dell’imprenditore è lampante. Non mancano le sorprese.
Ferrero sa sempre come attirare l’attenzione e anche in questo caso non è da meno. L’ex numero uno del club doriano ha mostrato una grande passione a tal punto da annunciarlo a tutti. Il presidente della Sampdoria non si ferma mica qui e va oltre il semplice commento.
Massimo Ferrero non si discosta dall’unire battute in romanesco con la voglia di fare nuove esperienze anche nel campo lavorativo. Gli ultimi mesi non sono stati semplici per lui, specialmente dopo l’inchiesta della Procura di Paola e il conseguente periodo in carcere.
Massimo Ferrero, la confessione dell’ex presidente della Sampdoria
L’imprenditore romano, originario del quartiere Testaccio, ha rilasciato una intervista con Francesco Fagnani durante il programma Belve: la confessione dell’imprenditore parte da molto lontano e tocca la questione cinema e il rapporto con i soldi. Non mancano le battute e i dettagli su questo aspetto particolare della sua vita. Tutto questo è un aspetto che esula, seppur in minima parte, ciò che riguarda il mondo del calcio.
Qualche piccola esperienza anche dietro la telecamera quando era giovane, poi la battuta. “Se avessi sfondato come attore avrei cancellato Castellitto“, ha ribadito l’uomo durante il programma Belve. “Il rapporto che ho coi soldi? Li rispetto, ma non mi piacciono. Ho cercato di fare soldi solo per non mettermi i pantaloni che non fossero della mia misura“, ha spiegato l’ex numero uno della Sampdoria.
Certamente la situazione con i tifosi non è delle migliori, specialmente dopo una recente dichiarazione. “Non sono stato capito dai tifosi della Sampdoria. A Marassi mi insultano perché ho detto che l’inno non era bello e che invece era bello quella della Roma. Per quel motivo hanno cominciato ad offendermi, io non mi sono scusato. I tifosi si sentono i padroni dei club, venissero a lavorare. A me la Sampdoria non l’ha regalata nessuno“, ha concluso Ferrero.