Maradona, due anni senza il D10S del calcio: ecco come è morto

Due anni senza il Dio del calcio. Ecco le vere cause della morte, a 60 anni di età, di Diego Armando Maradona

Dio è morto“, sentenziava il filosofo Friedrich Wilhelm Nietzsche. “E un dio che è morto ai bordi delle strade, dio è morto nelle auto prese a rate, dio è morto nei miti dell’estate, dio è morto..”, canta Francesco Guccini.

Diego Armando Maradona
Diego Armando Maradona (Ansa)

Ebbene, dal 25 novembre del 202o tutto il mondo del calcio intona lo stesso ritornello: è morto il Dio del calcio. Sono già trascorsi due anni da quando ci ha lasciati il più grande (ci perdoni O’Rey Pelè) calciatore che abbia mai calpestato un campo da calcio. Definizione che per Diego Armando Maradona può risultare addirittura riduttiva. Diego è stato più di un calciatore, un vero artista che con il suo magico piede sinistro disegnava affreschi che emozionavano e meravigliavano quanto i capolavori dell’arte.

Generoso dentro e fuori dal campo, amato (dai tifosi e dai compagni di squadra) e odiato in egual misura, un Dio che non disdegnava di sguazzare nel fango, sia quello dei campi di periferia dove esibì la sua sublime arte per raccogliere fondi per la delicata e costosa operazione chirurgica di un suo giovane tifoso che quello dei suoi vizi ed eccessi che alla fine, quando era ancora relativamente giovane, 60 anni, gli hanno presentato il conto.

Se una vita sempre sulle Montagne russe ha fiaccato il suo fisico e, Diego Armando Maradona non è morto perché il suo cuore indebolito da anni di stravizi all’improvviso ha smesso di pulsare. Diego è morto perché abbandonato al suo destino dall’equipe medica e infermieristica che lo aveva in cura dopo l’intervento chirurgico cui era stato sottoposto per rimuovere ematoma subdurale alla testa.

Maradona: ecco come è morto il Dio del calcio

Diego Armando Maradona
Diego Armando Maradona (Ansa)

Un mix di negligenza e imperizia, con una spruzzata di cinica indifferenza, (“Il ciccione sta per morire“), il famigerato audio WhatsApp reso noto dalla stampa argentina subito dopo il suo decesso, è stato il venefico cocktail che ha posto fine alla vita del Dio del calcio.

Ragion per cui il giudice Diaz ha respinto le richieste di archiviazione presentate dagli 8, tra medici e infermieri, che avrebbero dovuto vigilare sullo stato di salute di Diego. Impietose sono le conclusioni della Commissione medica incaricata di fare luce sulle cause della morte di Maradona che li inchiodano alle loro responsabilità: “Lazione dell’équipe sanitaria preposta al trattamento della MAD è stata inadeguata, carente e sconsiderata; “Maradona ha iniziato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25/11/2020, cioè ha mostrato segni inequivocabili di un prolungato periodo di agonia, quindi concludiamo che il paziente non era adeguatamente controllato dalle 12:30 del giorno 25/11/2020″; “I segni pericolosi per la vita presentati dal paziente sono stati ignorati”; “L’assistenza infermieristica durante la permanenza presso la casa di Tigre, dopo essere stato dimesso dalla Clinica Olivos, è piena di carenze e irregolarità“.

Così muore un Dio che, come il Dio della canzone di Guccini, rinasce ogni volta nel ricordo di quanti hanno ancora negli occhi le sue magie, le sue serpentine, i suoi guizzi perciò, come titolò in prima pagina “France Football” nell’annunciare il Pallone d’Oro alla carriera al “Pibe de oro”, “Diego è eterno“.

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