Cristiano Ronaldo guarda al futuro. Il Mondiale sarà un crocevia importante per definire gli ultimi anni della sua carriera.
Era nell’aria da diversi giorni, e l’ufficialità è definitivamente arrivata: Cristiano Ronaldo lascia il Manchester United con effetto immediato. Epilogo scontato e prevedibile dopo le piccanti dichiarazioni che l’asso portoghese aveva rilasciato circa una decina di giorni fa. Parole che hanno scatenato un terremoto nel mondo del calcio, con CR7 che è finito ben presto nella classica gogna mediatica, diviso tra i suoi sostenitori di sempre e chi non aspettava altro che definirlo ‘finito’ una volta per tutte.
E adesso può finalmente impazzare il tormentone: dove andrà Cristiano Ronaldo? Le idee sono tante, così come gli scenari che potrebbero aprirsi. A fare la differenza ci sarà il Mondiale in Qatar, l’ultimo della sua carriera, dove il portoghese vuole essere ancora una volta protagonista.
La prima naturale selezione arriva dallo stipendio del 37enne: un ingaggio monstre che poche società al mondo possono permettersi.
Il Mondiale con ogni probabilità sarà lo spartiacque del futuro del campione portoghese. A livello di cifre una possibile permanenza in Premier League non sarebbe da escludere. I club inglesi sono tra i più ricchi nell’universo calcistico e quindi in grado di sostenere un’eventuale spesa così importante. Il cinque volte Pallone d’Oro, recentemente, ha più volte citato e strizzato l’occhiolino al Manchester City di Pep Guardiola, ma con un Erling Haaland così in rampa di lancio, la presenza di Ronaldo potrebbe addirittura risultare invasiva.
In Inghilterra, per sua fortuna, non ci sono solo i Citizens. Attenzione anche al Chelsea, che sta flirtando con il numero 7 ormai da mesi, senza però riuscire a trovare quella convinzione per sferrare l’affondo decisivo. Sullo sfondo anche il ricchissimo Newcastle. Il miliardario principe saudita Bin Salman, proprietario del club inglese, sogna un colpo ad effetto. Avrebbe infatti proposto la cifra folle di 350 milioni di dollari per 18 mesi, prima proprio al Newcastle e infine 2 anni all’Al Hilal in Arabia Saudita.
Oltre alla Premier League, le altre due mete europee papabili potrebbero essere il Bayern Monaco e il Paris Saint Germain. La pista tedesca appare in realtà molto complicata: il progetto dei bavaresi è volto a un ringiovanimento della rosa. Difficile quindi pensare ad un investimento oneroso su un giocatore che va per i 38 anni. L’altra affascinante opzione potrebbe portare dritto all’ombra della Torre Eiffel, a Parigi. In tempi recenti CR7 ha parlato molto bene del PSG, ammettendo di voler giocare al Parco dei Principi davanti ai tantissimi portoghesi che vivono nella Ville Lumière.
Per chiudere la carriera con meno stimoli e pressioni, dopo tantissimi anni ai massimi livelli, resterebbero i campionati minori. Dall’Arabia alla MLS, per Cristiano, neanche a dirlo, c’è la fila, e anche una buona dose di milioni sul piatto. Negli States, anche in vista del prossimo Mondiale del 2026, l’idea di portare uno dei giocatori più forti della storia europea stuzzica parecchio, anche se il portoghese è animale da competizione e fin che può sogna di stare ai massimi livelli.
La prima partita del Mondiale giocata contro il Ghana, ha visto CR7 tagliare un altro, l’ennesimo, traguardo della sua immensa carriera. Con la rete siglata dal dischetto è l’unico calciatore nella storia ad aver segnato in 5 Mondiali diversi. La sua prestazione non è stata particolarmente brillante, con un paio di errori sotto porta non da lui, ma Cristiano è apparso volenteroso nel dare una mano ai suoi compagni. Il futuro è tutto da scrivere, il presente Mondiale da vivere: a Ronaldo l’ultima parola.
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