Serie A, che caos: la detrazione fiscale blocca il mercato. Chi l’ha chiesta

Serie A, le detrazioni tengono banco. La situazione rispetto ai pagamenti fiscali potrebbe rivoluzionare il mercato di diverse compagini.

Serie A, si fa sul serio. L’assenza del calcio giocato a causa dei Mondiali fa sì che in Italia tengano banco altre questioni: la crisi di sistema ha attraversato ogni realtà nel campionato italiano. Non c’è verso di poter colmare il gap rispetto al passato: il problema resta. La soluzione per molti sarebbe stata la Superlega, ma non è così semplice: in primis il progetto non è tramontato, in secundis il vecchio iter non piace alla UEFA. Tra difficoltà e speranze ci sono squadre ridotte all’osso: proprietà in alto mare con i pagamenti che chiedono aiuto. Una mano tesa, la Lega dà l’ok ma fino a un certo punto.

Lega Serie A rateizzazione
Serie A, le pendenze fiscali cambiano il mercato (ANSA)

Casini fa sapere che la situazione è grave, ma non per questo impossibile da risolvere. Alcune realtà devono rimettere a posto i pagamenti. Tasse da colmare, conti da verificare: è possibile chiedere una rateizzazione, ma chi lo farà avrà ripercussioni sul mercato di gennaio. Attenzione a Milan, Juve, Inter, Lazio e Napoli. Coinvolta anche la Roma, ma i giallorossi sembrerebbero aver già estinto il proprio debito. Nei confronti della Serie A, i conti devono essere ancora rimessi a posto. La società giallorossa, però, non teme nulla.

Serie A, scoppia il caos detrazione: mercato a rischio per diversi club

Il Presidente della Lega Serie A, però, fa sapere che chi sbaglia paga e chi non paga sarà punito. Quindi la dilazione comporterà impedimenti sul mercato: prepariamoci a una nuova sessione di attesa. Qualche anno dopo la pandemia forse le cose riprenderanno come un tempo. Quando il mercato di riparazione poteva garantire sessioni avvincenti.

Serie A mercato
Il mercato di gennaio influenzato dal Fisco (ANSA)

Lo scorso anno lo spunto Vlahovic e Zakaria, poi più nulla: nessuna trattativa al cardiopalma. Questo perché le squadre aspettano: sono finiti i tempi di ricchi premi e cotillon. Ora è possibile fare piccoli passi a piccole dosi. Una volontà che si rifletterà anche negli uffici dei procuratori per cui piazzare un giocatore è diventato sempre più una questione di strategia. L’appuntamento è dopo il Mondiale, quando un’altra partita entrerà nel vivo: quella di mercato, vedremo chi sarà pronto a scendere in campo.

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