Italia ko, perché c’è da preoccuparsi: i motivi della sconfitta

L’inatteso ko dell’Italia nell’amichevole contro l’Austria fa riflettere e preoccupa: ecco i motivi della sconfitta degli Azzurri

Brutto risveglio per i tifosi della Nazionale. Dopo la buona prestazione contro l’Albania, vittoria in rimonta per 3-1, gli Azzurri di Roberto Mancini non si sono ripetuti contro l’Austria che ha meritatamente vinto per 2-0. Si chiude quindi con una sconfitta il 2022 dell’Italia, vero annus horribilis considerata l’onta della mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar che ieri hanno preso il via.

Austria-Italia
Austria-Italia (Ansa)

Un inatteso rovescio che fa suonare qualche campanello d’allarme in vista degli importanti impegni che attendono gli Azzurri, la qualificazione a Euro 2024 da non fallire assolutamente perché, come recita la popolare massima latina, “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico“.

Passi la sconfitta, in fondo, l’Austria è un buon team, con alcune individualità interessanti, in primis Marko Arnautovic, vicecapocannoniere della Serie A con 8 gol all’attivo, quello che preoccupa è l’atteggiamento con cui sono scesi in campo gli Azzurri in quel di Vienna.

Italia ko, ecco i motivi: scarso attaccamento alla maglia e giovani inesperti

Xaver Schlager
Xaver Schlager, autore del primo gol degli austriaci (Ansa)

Mentre gli austriaci sembravano dei forsennati, aggredivano raddoppiando, triplicando e addirittura quadruplicando su ogni portatore di palla azzurro, i nostri erano molli, svogliati, con la testa chiaramente alle vacanze.

Insomma, il match di ieri ha riproposto all’attenzione dei tifosi e dei media quello che è ormai un male endemico della Nazionale. Quando i match non contano, quando non c’è nulla in palio, gli Azzurri tirano i remi in barca mentre, proprio in quanto rappresentanti della Nazione calcistica, dovrebbero sempre giocare con il coltello fra i denti, anche quando sono impegnati contro una selezione di “scapoli e ammogliati“.

Neanche il debutto del 55esimo esordiente della gestione Mancini (lo juventino Fabio Miretti alla prima con la maglia azzurra contro l’Austria come per un mito bianconero, Gianpiero Boniperti) è servito a scuotere dal loro torpore gli Azzurri che nel secondo tempo, dopo una prima frazione abulica, da ectoplasmi, hanno almeno dato qualche segno di vita.

Troppo poco, comunque, per ricavare sensazioni positive, soprattutto in vista dei prossimi impegni ufficiali degli Azzurri. Anzi, il match di ieri ha fornito l’ulteriore prova del perché siamo fuori dai Mondiali.

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