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Mondiale, Pochettino ha ragione: Mbappé immaturo. Messi e Neymar troppi fallimenti

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Tommaso Ferrarello

Messi e Neymar sono chiamati ancora una volta ad essere decisivi in un Mondiale. I due alieni sudamericani sapranno fare la differenza?

Nella sua esperienza da allenatore, Mauricio Pochettino ha avuto la fortuna di allenare tra Tottenham e PSG alcune delle più grandi stelle del nostro calcio, che saranno ovviamente presenti anche al Mondiale in Qatar. Da Messi e Mbappè per arrivare a Neymar e Kane.

Mbappè (ANSA)

Per il tecnico argentino Messi e Neymar sono giocatori consapevoli di regalare spettacolo ai tifosi, tra semplicità e sana follia. Mentre per Mbappè il giudizio è diverso. “E’ più giovane e quindi immaturo, ha grande carisma, ma deve ancora trovare se stesso. Fatica a distinguere i momenti della partita e così non sfrutta al massimo le sue enormi doti. Siccome a lui serve spazio per sprigionare le sue armi, secondo me non abbiamo ancora visto la sua migliore versione e vedremo quanto condizionerà il suo percorso la rinuncia al Real Madrid. Dovrebbe uscire dalla zona di comfort per maturare e vincere il Pallone d’Oro”.

Messi e Neymar per risollevare le proprie Nazionali al Mondiale

Messi e Neymar (ANSA)

“In Argentina si è generata un’energia notevole, la gente sente che Leo si merita il titolo Mondiale ancor più del Paese. Si è finalmente attenuata l’odiosa comparazione tra Leo e Maradona, una cosa che non ha mai avuto senso. In Argentina è subentrata una paura: il tempo passa e c’è il rischio che Messi non vinca il Mondiale, così ora tutti si sono messi a sua disposizione per arrivare a un trionfo che manca dal 1986“, ha affermato Pochettino.

Un confronto, quello tra Messi e Maradona, divenuto con gli anni sempre più assurdo. Due giocatori enormi, di epoche completamente opposte, comparati in maniera ossessiva, quasi per trovare un colpevole o un senso ad un Mondiale che manca ormai da troppo tempo. La differenza è una, ed è solo caratteriale. Leo interiorizza le cose, Diego era impulsivo, reattivo. La gente albiceleste vuole vedere i suoi eroi lottare su ogni pallone, senza tirarsi mai indietro. Messi ha una forma di comunicazione differente, forse più pacata e contenuta, ma per questo va rispettato, anche perché stiamo parlando di uno dei migliori calciatori di sempre. Sarebbe davvero bello riuscisse ad alzare la Coppa del Mondo, per mettere finalmente a tacere le uniche critiche a cui si possono appigliare i suoi antagonisti.

Stesso discorso per Neymar, l’elogio alla sana follia. Un calciatore eclettico, divertente, estroso. Uno di quelli che ti fa innamorare del pallone a suon di dribbling, tunnel, giocate di tacco e di fantasia. Come per Messi, anche il dieci brasiliano ha il grande onere di portarsi sulle spalle tutto un paese. Un paese che vive e respira calcio da sempre e che ha una storia unica, forse irripetibile, di calciatori. Un peso grande, grandissimo per un Brasile che guarda tutti dall’alto, ma che non vince la competizione da ben 20 anni. La stella del PSG vuole essere la luce verdeoro, il trascinatore di una formazione che può contare anche su tanti altri campioni, per riportare sul tetto del mondo la Nazionale più vincente della storia.

Messi e Neymar, due talenti infiniti coi destini incrociati. Il peso del Sudamerica è enorme, non per tutti, i due campioni sapranno sopportarlo e guidare i propri compagni alla vittoria?

 

Tommaso Ferrarello

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