Qatar 2022, il dibattito diventa social: Mondiale che comincia sotto scetticismo e polemiche, il problema degli haters mobilità la FIFA.
Palla al centro e sogni in tasca. Questo si preannuncia come il Mondiale delle polemiche, ma in Qatar nessuno è andato in vacanza. Dopo lo sgomento per i diritti negati è il momento di mettere da parte il rancore e lo sdegno – almeno per 90 minuti – e provare a giocare. Riuscirci e cercare di portare a casa quello che resta, al netto delle controversie da chiarire, un riconoscimento prestigioso. Il mondo è vario, ma ci sono aspetti che accomunano tutti. Specialmente nell’era globalizzata: i social media sono un esempio di eterogeneità nel terziario avanzato. Li hanno tutti e sono in grado di abbattere le distanze.
Possono anche ferire, però: in mezzo a incomprensioni per diritti negati, Infantino pone l’accento – in quanto Presidente della UEFA – su un aspetto importante: l’odio in Rete. Per questo, nel corso della manifestazione, ci sarà un filtro (una specie di monitoraggio) sui dispositivi social con maggior controllo da parte dell’organizzazione circa lo sviluppo e la diffusione di iniziative d’odio e polemica sul Web. Nessun giocatore o rappresentante dovrà essere additato o preso di mira: “Abbiamo molto a cuore questa questione”, spiega Infantino.
Qatar 2022, la mossa di Infantino contro gli haters
Le barriere ancora esistono, ma in Qatar – almeno quelle sul Web – si cercano di abbattere: la situazione resta sotto controllo. Una volontà che occorre salvaguardare per conservare almeno un equilibrio (che rimarrà circoscritto nella piazza telematica) mentre fuori regna il caos tra lavoratori che non vedranno futuro e altri tipi di sfruttamento che stanno emergendo con il passare dei giorni.
L’avventura in Qatar ha tante facce. Quella del World Wide Web è una e si cercherà di non chiudere gli occhi davanti alle prevaricazioni. Queste. Per il resto servirà tempo, pazienza e volontà. Sperando di trovarne almeno due su tre. C’è ancora tempo fino al fischio d’inizio per far sì che dietro il rumore delle trombette non si celi l’eco dell’oblio.