Mondiali 2022, Lewandowski nei guai: non è partito per il Qatar. Subito problemi per il 34enne centravanti polacco del Barcellona
Alta tensione nel ritiro della Polonia. La nazionale biancorossa ha raggiunto il Qatar nel corso della giornata di venerdì. Zielinski e compagni sono partiti in un clima di particolare angoscia e nervosismo, causati soprattutto dal missile caduto in territorio polacco e costato la vita a due persone.
La Polonia, che farà il suo esordio mondiale martedì 22 novembre contro il Messico, dopo l’amichevole contro il Cile si è imbarcata su un volo che da Varsavia l’ha portata in Qatar, scortata fino al confine meridionale del Paese da due caccia militari. Un elemento che conferma la grande tensione che si respira nel paese dell’Europa orientale.
E non è il solo, perchè sull’aereo per il Qatar non è salito un personaggio molto vicino a Robert Lewandowski, il 34enne centravanti del Barcellona considerato uno dei possibili grandi protagonisti della kermesse iridata. Si è rischiato in tal senso uno scandalo d dimensioni abnormi che la Federcalcio polacca è riuscita a sventare in extremis.
Poche ore prima che la Polonia si mettesse in viaggio è infatti scoppiato il caso relativo a Dominik Grucha, guardia del corpo della Nazionale polacca, nonché bodyguard personale del capitano Robert Lewandowski.
Grucha sarebbe accusato di essere un militante neonazista e di appartenere ad una banda criminale coinvolta in rapimenti, sfruttamento della prostituzione e promozione del fascismo. La federazione polacca ha immediatamente deciso di allontanarlo ma le polemiche non sono comunque mancate.
l quotidiano Wirtualna Polska racconta, corroborato da abbondante materiale grafico già finito alla procura polacca, che la guardia del corpo di Lewandowski sia solito partecipare a manifestazioni nostalgiche del nazismo, con tanto di foto di Rudolf Hess, il braccio destro di Hitler, stampato sulle magliette.
Non solo, ma secondo quanto rivelato dallo stesso quotidiano, Grucha sarebbe sotto processo per militanza in una banda criminale alla quale apparterrebbero circa 50 persone, tutte accusate di propaganda del nazismo, rapimenti, sfruttamento dalla prostituzione e organizzazione di combattimenti.Il diretto interessato, interpellato sulla questione, ha confermato di essere sotto processo ma ha smentito con decisione di nutrire simpatie per il regime nazista.
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